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Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio

Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio (Minimum Fax, 2024) si sottrae a ogni facile etichetta letteraria. Definirlo semplice autobiografia sarebbe riduttivo, assimilarlo a un saggio narrativo altrettanto. L'opera di Giartosio è, in realtà, la celebrazione di un legame profondo: quello tra l'autore e le parole.

Suddiviso in sezioni tematiche, il libro esplora le sfaccettature dell'esistenza di Giartosio: la famiglia, l'amore, l'amicizia, la formazione, i viaggi. Ogni tema si snoda attraverso una serie di episodi, aneddoti e riflessioni, intrecciati con riferimenti letterari e filosofici. Un'indagine minuziosa che disegna l'atlante linguistico di un individuo e il suo modo di sentire e vivere la lingua.

All'origine di questa ricerca c'è quella che Giartosio definisce "presa di parola": la consapevolezza che la lingua rappresenta un'essenza più intima della vita stessa. Da questa presa di coscienza nasce l'esigenza di un'autobiografia che trascenda i confini tradizionali, divenendo appunto "autobiogrammatica".

Autobiogrammatica
Autobiogrammatica Di Tommaso Giartosio;

L’Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio.

Giartosio immagina la sua mente (e la nostra) come la soffitta di una torre imponente e polverosa, attraversata da fasci di luce obliqua. Tra il pulviscolo luminoso, si ergono altissimi armadi a muro in legno Ikea, macchiati di unto e segnati da bruciature. Dietro ogni anta, colonne estraibili custodiscono scaffalature e ripiani a vaschetta. Qui, in questo spazio invisibile, l'autore rovista tra i "pezzi" del suo linguaggio (e del nostro), estraendo le parole per osservarle da vicino, ascoltarle e interrogarle.

Ci accompagna così in un viaggio attraverso la sua vita, dall'infanzia all'età adulta, con la lingua come bussola e filo conduttore. Le parole, in questo caso, non sono solo strumenti di comunicazione, ma materia viva da plasmare per indagare la propria identità, i legami familiari, la formazione culturale e il rapporto con il mondo.

Tra aneddoti e riflessioni, ogni parola sembra posata con cura per guidare le nostre azioni o svelarci qualcosa di estremamente specifico e necessario. Si ha l’impressione, citando Giartosio, che ognuno di noi sia guidato dagli ultrasuoni che emettiamo e dalla forza dei moti convettivi che le parole —pronunciate ad alta voce— generano attorno a noi.

Pagina dopo pagina, la storia del rapporto di Giartosio con le parole si trasforma nell'occasione per redigere un'autobiografia della grammatica che si è costruito nel corso della sua vita. E come una persona raccontata diventa un personaggio, una lingua raccontata diventa linguaggio. Da qui la speranza che il linguaggio di uno possa essere la porta d'accesso al linguaggio di tutti. Perché il linguaggio è, come dice Giartosio, "tutto ciò che può essere sognato”. E ci riguarda tutti, semplicemente perché lo usiamo. Per questo, si può dire che tutti abbiamo già scritto questo libro.

Autobiogrammatica è un'opera che intreccia sapientemente elementi autobiografici, riflessioni linguistiche e una profonda introspezione. Un libro complesso e stratificato che richiede un impegno attivo da parte del lettore. Non è un'opera da divorare in una sola volta, ma un testo da assaporare lentamente, pagina dopo pagina. Ogni frase è un invito a riflettere sulla propria vita, sul rapporto con il linguaggio e sul potere immenso delle parole.

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Tommaso Giartosio ha studiato letteratura italiana e comparata a Roma e a Berkeley. Ha pubblicato saggi, racconti, poesie, tra cui Doppio ritratto (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), Perché non possiamo non dirci. Letteratura, omosessualità, mondo (Feltrinelli 2004), La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L’O di Roma (Laterza 2012), Non aver mai finito di dire. Classici gay, letture queer (Quodlibet 2017). Nel 2019 pubblica con Einaudi il suo primo libro di poesia Come sarei felice, storia con padre. Tra gli altri titoli, Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea (Einaudi, 2023) e Autobiogrammatica (Minimum Fax, 2024), incluso nella dozzina finalista del Premio Strega 2024.Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.

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