Il magico studio fotografico di Hirasaka di Sanaka Hiiragi

In Giappone la strada per l'aldilà è un percorso che riguarda ogni singolo essere vivente.

Mentre per l'Occidente la morte è molto spesso un tabù, un argomento da evitare finché si può, in Giappone è considerato un tema affascinante, e il dolore per la scomparsa di una persona cara si trasforma in una sensazione confortante se si crede che la sua anima sia ancora tra noi. Non è un caso, infatti, se la maggior parte delle case giapponesi ha un altare dedicato ai parenti defunti.

Nella cultura giapponese una persona non dovrebbe mai lasciare nulla di irrisolto nella propria vita e dovrebbe andarsene da questa terra senza rancore. Il tema della morte è così caro al mondo nipponico che è molto difficile leggere libri di scrittori giapponesi senza imbattersi almeno una volta nella questione.

In particolare, molto spesso viene descritto il trapasso come qualcosa di magico, un momento in cui la persona che sta morendo, aiutata da uno spirito guida, trova il modo più sereno per affrontare il viaggio.

Nel Magico studio fotografico di Hirasaka ogni visitatore viene fatto sedere su un comodo divano in pelle e, dopo un buon tè o qualsiasi altra cosa desideri, con tatto e delicatezza viene informato da Hirasaka della propria morte.

Dopodiché l'uomo consegna ai defunti delle foto: una per ogni giorno della loro vita. Il loro compito sarà quello di scegliere una foto che rappresenti gli anni del loro passato. La foto più sfocata, quella a cui per qualche motivo sono più affezionati e per questo più usata e consumata, potrà essere riscattata, ovvero gli spiriti avranno la possibilità di rivivere quel giorno e, grazie a una macchina fotografica dello studio, potranno di nuovo scattare la foto.

Una volta raccolte tutte le foto, il signor Hirasaka le incollerà su una lanterna con lo scopo di aiutare così queste persone a raggiungere l'altro mondo. La lanterna, infatti, simboleggia il luogo sicuro, quel posto in cui lo spirito guida può riposarsi durante il viaggio.

Sono tre le persone che varcano la soglia di questo studio e tutto si svolge sempre con pacata serenità e dolcezza.

La prima è una maestra di novantadue anni che rivive il suo amore per i bambini e la risolutezza con cui nella sua vita ha voluto svolgere a tutti i costi il suo lavoro di educatrice, il secondo è un uomo appartenente alla mafia giapponese che però si rende conto che nella sua vita ha voluto fare anche una buona azione, e la terza una bambina che ha avuto un brutto passato.

Che vite hanno vissuto? Cos’è la memoria? Quanto ci aiutano le fotografie a ricordare determinati momenti?

Un libro magico che ci fa sentire più vivi che mai, che ci sa consolare della perdita dei nostri cari e ci fa capire quanto è importante vivere bene per sé stessi, per le persone che ci vogliono bene e per il mondo intero.