Chiariamo subito: L’ordine del giorno (E/O Edizioni 2018) NON è un libro di storia: niente note, riferimenti bibliografici puntuali, niente analisi fattuale o ricerca di archivio. Eppure è un racconto che per il proprio insinuarsi nelle pieghe dei grandi avvenimenti rende un ottimo servizio alla divulgazione storiografica. Perché, grazie a un’ottima prosa e a vicende peculiari, crea quel sostrato di interesse per il passato che parla al presente indispensabile per abbattere i muri che separano ancor oggi la buona storiografia dalla società.
Éric Vuillard, in questo testo di poco meno di 140 pagine, ci fa incontrare varie figure storiche nella loro dimensione più tristemente umana, grattando via lo smalto dell’immagine da manuale scolastico per consegnare al lettore le paure, le viltà, le presunzioni di uomini che con le loro scelte – e i loro errori – consegnarono un continente al massacro.
Finalista sezione narrativa straniera Premio Gregor von Rezzori 2019. La Germania nazista ha la sua leggenda. Vi vediamo un esercito rapido, moderno, il cui trionfo sembra inesorabile. Ma se alla base dei suoi primi successi trovassimo invece mercanteggiamenti e volgari combinazioni di interessi?
Gustav Krupp è uno dei grandi principi dell’industria tedesca, il “re dei cannoni”. È il 1933 e senza di lui e gli altri 23 padroni dell’industria tedesca riuniti in una saletta del Reichstag non ancora distrutto, Hitler non può nemmeno sperare di diventare cancelliere. Gustav Krupp, e gli altri accettano, finanziano. Un milione di marchi dal re dei cannoni all’uomo che scatenerà l’apocalisse sul continente. Vuillard non descrive le trattative, non analizza gli archivi né dà interpretazioni: da scrittore descrive i volti, le espressioni; le camicie dai colletti troppo rigidi, le grosse auto nere che portano uomini normali, forse anche mediocri, all’appuntamento con la Storia. Quadri vividi, che l’autore mette in fila in un racconto incalzante.
La figura patetica del dittatorello austriaco Schuschnigg, che suda freddo mentre nel 1938 il Führer gli urla contro che lui e il suo piccolo stato verranno presto ingoiati dalla storia. Neville Chamberlain, primo ministro inglese troppo educato per cacciare da casa von Ribbentrop, ex ambasciatore a Londra e futuro ministro del Reich, che lo intrattiene in vaniloqui mentre le truppe tedesche violano i confini austriaci. Uomini, alle prese con gli enormi incroci della storia, che l’autore descrive per quelli che sono: uomini, appunto, con le loro piccolezze e meschinità.
Il libro di Vuillard è un compendio per allargare lo sguardo su una delle maggiori tragedie del Novecento: l’ascesa del nazismo attraverso alcuni snodi fondamentali della storia europea, come il 1933 o il 1938.
NON LEGGETELO se avete bisogno di controllare passo passo le analisi narrative attraverso le fonti e gli archivi: non troverete né le une né gli altri.
NON LEGGETELO se, appassionati di programmi TV con immagini di carri armati rombanti e vi aspettate di leggere cronache guerresche: in questo libro si parla di imbarazzi, incomprensioni, debolezze, cioè di umanità.
NON LEGGETELO se non siete convinti del fatto che raccontare La Storia sia anche, spesso, raccontare Una Storia.
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| Logos, 2013Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
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| Einaudi, 1997Di
| Neri Pozza, 2014Di
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