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Solitudine Caravaggio di Yannick Haenel

E non è forse il braccio del pittore stesso che, squarciando la penombra, entra con il pennello nella sostanza del mondo per diffondervi la propria luce?

Solitudine Caravaggio, l’ultimo romanzo di Yannick Haenel parla dell’amore incondizionato per le opere del pittore Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Tutto nasce dalla visione del quadro Giuditta e Oloferne, trovato in un vecchio libro di storia dell’arte nel collegio dove il protagonista studia. Non ci viene detto chi sia il protagonista ma si può intendere si tratti proprio dello stesso Haenel, infatti il romanzo è narrato in prima persona. Dalla giovinezza passiamo rapidamente all’età adulta, quando il protagonista comincia a cercare i quadri e scopre per davvero il mondo di Caravaggio. Haenel racconta le sue tappe e piccoli aneddoti, come il dover mettere delle monete per le luci che illuminano i quadri di Caravaggio a San Luigi Dei Francesi.

Solitudine Caravaggio
Solitudine Caravaggio Di Yannick Haenel;

Yannick Haenel avvia in queste pagine la sua originale riflessione sull'arte e sulla vita di Michelangelo Merisi. Come ogni grande artista, Caravaggio si avventura nel tempo, senza mai abbandonare l'inaggirabile intensità della finitezza e della storia mistica del mondo.

Il protagonista racconta ogni viaggio in giro per l’Europa alla ricerca delle opere del pittore. Per aiutare i lettori a non perdersi neanche un quadro, Haenel dedica un intero capitolo alla sola scrittura di titoli di quadri di Caravaggio. Il romanzo si trasforma così in una guida di storia dell’arte dove nessun particolare viene lasciato indietro. Ogni segmento di luce, l’uso del chiaroscuro e delle ombre, tutto viene elevato a un livello di descrizione altissima che proietta il quadro davanti ai nostri occhi. 

La sovversione di un simile quadro ne fa necessariamente un oggetto di controversia: la comparsa di quel torpido garzone di locanda che beve sul suo giaciglio al posto del dio venerato da Michelangelo, Bellini o Tiziano ha valore di sberleffo, di geniale scherzaccio orchestrato contro la religiosa maestà con cui gli artisti, anche i più grandi, trattano questo soggetto.

Dai quadri poi si passa alla vita del pittore maledetto. È qui che Haenel dimostra tutta la sua conoscenza del Caravaggio, dall’infanzia fino alla tragica morte prematura a Napoli.

Il senso di "solitudine" accompagna tutta la narrazione, facendoci provare le stesse emozioni del protagonista e dello stesso pittore. Leggere Solitudine Caravaggio  è il vero modo per conoscere a pieno Michelangelo Merisi, i suoi affetti, i delitti e ogni singola sfumatura di carattere che si cela dietro alle pennellate. Haenel esplora non solo la parte umana di Caravaggio ma anche il suo pensiero spirituale e il rapporto con Dio, travagliato e a tratti assente nella vita, che però riappare nelle sue opere.

Non credo che sia uno di quelli che chiedono alla pittura un rifugio, tanto meno un modo per entrare in buoni rapporti con Dio, o con chissà quale istanza morale; Caravaggio è solo con il suo delitto come lo è con la pittura

Caravaggio resta tuttora uno dei pittori più misteriosi della storia dell’arte italiana. Nonostante i numerosi tentativi di descrizione da parte degli storici dell’arte, la vita di Michelangelo Merisi rimane ricca di segreti non ancora svelati a tutti, tranne che a Yannick Haenel.

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