Sapore di sala

Essere John Malkovich… da 70 anni

© Mymovies

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È uno dei volti più enigmatici del cinema, John Malkovich. Nato settant’anni fa, il 9 dicembre 1953 in una cittadina dell’Illinois, da genitori statunitensi di origini europee. Dedito da ragazzo al football americano e alla musica, si appassiona poi alla recitazione, affinando il suo talento prima a teatro e poi al cinema.

Diventerà uno degli attori più dotati e riconoscibili della sua generazione, grazie a quell’espressione spesso indecifrabile. Tanto che, per tentare di entrare nella sua testa, ci è voluto persino un film, il geniale Essere John Malkovich diretto da Spike Jonze e scritto da Charlie Kaufman.

Essere John Malkovich (Blu-ray)

Craig Schwartz (John Cusack) è un burattinaio squattrinato che vive con la moglie Lotte (Cameron Diaz) in un appartamento di New York. Persuaso a cercare un lavoro più redditizio, Craig riesce a farsi assumere alla LesterCop come archivista.

Prima di arrivare alla fama, Malkovich si mette in luce all’inizio degli anni Ottanta a Broadway, dove debutta al fianco di Dustin Hoffman in Morte di un commesso viaggiatore. La tragedia moderna di Arthur Miller sarebbe poi stata trasposta in un film per la televisione con la regia di Volker Schlöndorff e gli stessi protagonisti nei ruoli di padre e figlio.

Nel frattempo, Malkovich ha già esordito sul grande schermo in Le stagioni del cuore (1984) di Robert Benton, altro dramma familiare stavolta ambientato nel Texas degli anni Trenta durante la Grande Depressione, ottenendo subito la prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.

Steven Spielberg lo sceglie insieme a un giovanissimo Christian Bale per L'impero del sole (1987), storia di formazione e di perdita dell’innocenza durante l’occupazione giapponese di Shangai nella Seconda guerra mondiale. Il ruolo della consacrazione è quello del nobile Valmont, cinico e spregiudicato, nella Francia di fine Settecento in Le relazioni pericolose (1988) di Stephen Frears, dove danza pericolosamente tra amore e morte con Glenn Close, Michelle Pfeiffer e Uma Thurman.

Le relazioni pericolose
Le relazioni pericolose Di Stephen Frears

Nel diciottesimo secolo, in Francia, gli intrighi di una crudele marchesa e di un visconte libertino finiscono per ritorcersi contro loro stessi. Rifacimento di "Relazioni pericolose" 1959.

Con quella faccia e quel magnetismo mefistofelico, le parti da cattivo gli si addicono perfettamente: in Nel centro del mirino (1993) di Wolfgang Petersen cerca di assassinare il Presidente degli Stati Uniti; nel folle action Con Air (1997) dirotta un aereo con detenuti a bordo; in Il giocatore (1998) è un gangster russo che fa penare Matt Damon al tavolo da poker.

Dopo aver dato nuova linfa al mito dei moschettieri in La maschera di ferro (1998), eccolo nel già citato cult di Spike Jonze Essere John Malkovich (1999) dove al costo di soli 200 dollari è possibile entrare nella mente di John Malkovich per un quarto d’ora. Con conseguenze… imprevedibili. Uno, nessuno, centomila John Malkovich. Nel nuovo millennio continua a infoltire la propria numerosissima filmografia, aprendosi con successo alla commedia con i fratelli Coen in Burn After Reading - A prova di spia (2008), e alla serialità con Paolo Sorrentino in The New Pope (2020) in cui rivaleggia con Jude Law. Per non farsi mancare nulla, ha aggiunto alla lista anche un film che non vedremo mai: 100 Years, girato con Robert Rodriguez per una nota marca di cognac di lusso francese, è conservato in una cassaforte che si aprirà solo nel 2115…

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