“Sei brutto come un carciofo!” Eppure, sapevate che i carciofi sono fiori? E secondo me sono anche bellissimi!
I carciofi, che vengono consumati come ortaggi, sono molto diffusi in Italia, anche grazie alle numerose varietà. Sono decisamente particolari e forse non apprezzati come dovrebbero.
Se una volta tutti sapevano pulirli e cuocerli, oggi è proprio la loro preparazione a far sì che vengano usati poco in cucina.
Per poter apprezzare al massimo il carciofo, infatti, è necessario scegliere la giusta varietà e maturazione e pulirlo nel migliore dei modi per evitare sprechi e poterlo gustare in tutta la sua bontà.
Il carciofo ha un cuore morbidissimo e delizioso che è però custodito da una serie di foglie dure e fibrose.
tutte Le varietÀ
Prima di elencare un po’ di consigli sulla pulizia vediamo le varietà migliori, che potete cercare al supermercato o dal fruttivendolo.
come sceglierli
Come abbiamo detto i carciofi sono fiori. Per questo motivo, una volta raccolti devono essere consumati il prima possibile, così da poterli mangiare freschi e carnosi.
Quando li comprate al supermercato controllate che siano ancora turgidi e duri.
Il gambo deve essere teso e non floscio. La parte finale recisa non deve presentare muffe e non deve essere troppo secca.
Una volta a casa gestite i carciofi come un mazzo di fiori. Metteteli in un vaso pieno di acqua, questo li farà rinvigorire e li conserverà freschi.
CONSIGLI su come pulirli
CONSIGLI IN CUCINA
Se i carciofi sono molto teneri si possono consumare crudi tagliati a fettine sottilissime e conditi con olio evo, sale e abbondante limone.
Altrimenti si possono cuocere interi: togli solo le foglie esterne, pulisci i gambi e mettili in un tegame, aggiungi sul fondo dell’acqua e lascia cuocere coprendo con un coperchio per circa 20 minuti. Dovranno essere morbidi.
Prepara un pinzimonio con olio evo, aceto balsamico e un pizzico di sale. I carciofi interi si mangiano una foglia dopo l’altra passata nel pinzimonio.
I carciofi si prestano bene anche per risotti, creme, primi piatti, fritture e sformati.
Di
| Nuova IPSA, 2015Di
| Schena Editore, 1989Di
| Pacini Fazzi, 2011Altri articoli di Millefogli
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