Sotto le copertine

Intervista a Massimo Roccaforte. Un progetto editoriale che vale per tre

Noi siamo nati dalla militanza culturale e politica, per cui i progetti editoriali che proponiamo sono sempre aderenti al nostro ambito di interesse.

Massimo Roccaforte

In nomen est omen, recita un noto adagio latino.
Come a dire che alcuni tratti del carattere di una persona sono leggibili anche nel suo nome.
Ecco, dunque, che Massimo Roccaforte, nato a Sesto San Giovanni ma trasferitosi anni fa a Rimini, città dalla quale irradia la sua multiforme attività editoriale, potrebbe avere un suo ipotetico blasone con una rocca malatestiana, solida nei contrafforti ma capace anche di mettere in luce una certa eleganza. E i libri che questo editore – ma potremmo forse definire Roccaforte “agitatore culturale” – dà alle stampe ogni anno attraverso diverse sigle editoriali, rispecchiano questa duplice natura: sono libri fatti di solidi argomenti, e belli da vedere, toccare e tenere in mano.

“Sono Massimo Roccaforte, direttore editoriale delle case editrici Goodfellas Edizioni, NDA Press e Interno4 Edizioni. Progetti editoriali particolari, specializzati, che nascono parallelamente ad altre attività”. Interpellato nel merito delle sue attività editoriali per un approfondimento nel nostro spazio “Sotto le copertine”, Roccaforte si presenta così.
Nel corso di questa chiacchierata scopriremo, assieme a Roccaforte, alcune delle tante anime di questa piccola ma ricca galassia editoriale, in modo da farci un’idea più chiara dell’approccio e della visione che sottendono a un progetto animato da un intento comune, ma capace di presentarsi in libreria in modo articolato ed eterogeneo.

Ciao Massimo! Ci racconti un po' della tua storia di editore?

Tutto ha origine negli anni '90 quando, grazie alla casa editrice Theoria, si fa largo un'idea di editoria che passerà poi per Castelvecchi e per tutto quello che sarebbe seguito - Minimum Fax, Fandango, Marcos y Marcos - e tutti questi marchi cercavano un pubblico di riferimento anche fuori dalle librerie.
Quell'universo, in seguito, sarebbe cambiato.
Il progetto NDA Press però nasceva in quel contesto e la casa editrice aveva già una sua identità.
NDA distribuzione infatti nasce nel 1999 e nel 2003 le fa seguito NDA Press, la casa editrice, rivolgendosi da subito a lettori specifici e promuovendo e distribuendo editori altrettanto specifici. Il progetto di NDA era extra-libreria, essendo destinato a un circuito, adesso diventato mainstream, che nel 1999 - invece - non lo era.
Altrettanto vale per Goodfellas, che nasce nel 2016 raccogliendo l'eredità di NDA in tema di distribuzione ma anche dal punto di vista prettamente editoriale.
Nel 2017, infatti, NDA Press diventa Interno4 Edizioni, mentre Goodfellas Edizioni nasce all'interno di questo progetto, nel quale l'attività di distribuzione alternativa e editoriale si fonde con la storica attività di distribuzione musicale di Goodfellas.
Perché al pari di NDA Goodfellas è dal 1999 un grosso distributore di musica indipendente in Italia.

Sembra degna di attenzione, in tutti e quattro i casi, l'adesione totale fra collane e marchio editoriale.
NDA Editore, ad esempio, si identifica in via esclusiva con la Biblioteca del Pensiero Rivoluzionario...

Sì, perché noi siamo nati dalla militanza culturale e politica, per cui i progetti editoriali che proponiamo sono sempre aderenti al nostro ambito di interesse. La Biblioteca del Pensiero Rivoluzionario, ad esempio, farà solo quello.

Interno4, invece, ha raccolto l'eredità di NDA Press, casa editrice con 100 titoli in catalogo tra i quali c'erano libri sulle discoteche di Rimini, libri sulla rivolta del '77 a Bologna, fino alle memorie di un giudice di Rimini e alla guida alle librerie indipendenti di Milano. Tra le particolarità degne di nota relative al marchio Interno4 c'è la scelta di pubblicare anche libri sportivi, ma solo relativi al calcio e in particolare alla squadra del Milan.

Cioè il progetto NDA Press dal 2003 al 2015, parallelamente alla distribuzione, era sì un progetto specializzato ma che comunque abbracciava tutto quell'universo di attività che avevano a che fare con l'attività della distribuzione e si rivolgeva al mercato alternativo, di piccoli editori e piccoli librai. Pubblicava un po' di tutto, anche se quel tutto non era in senso ‘assoluto': pubblicava per esempio la graphic novel di Isadora Duncan di Sabrina Johns che è una giornalista americana molto importante.
Nel momento in cui riacquisto NDA Press, che avevo prima venduto, Gwynplaine Edizioni - un editore con cui lavoravo da tantissimi anni e che aveva una collana di classici politici - chiude. Nasce allora l’idea di recuperare quei titoli e non "buttarli via", inventando per l'occasione una collana che faccia solo quello, un editore che fa solo quello e con una grafica esclusiva, specifica.
In questo senso è un progetto nuovo, sperimentale.

Questa verticalizzazione, al di là del fatto che somiglia a una strategia, quasi un'azione da ‘guerriglia editoriale’, è molto coerente con le premesse dalle quali partite, ma quali vantaggi porta alla filiera? Cioè, perché invece che differenziare per collane all'interno di una singola sigla vi siete orientati verso un approccio così radicale, parcellizzare in piccole sigle ognuna con una vocazione molto precisa e che si rivolge, anche in termini di identità grafica, a un pubblico particolare?

Perché conteniamo mondi!
Faccio un esempio: Goodfellas sta costruendo il suo catalogo non sulla musica in generale ma solo sul punk e sta facendo libri di valore internazionale. Il punk è stato una controcultura, ma ormai ha più di 40 anni di vita e dire ‘punk’ vuol dire tante cose... si va da Jo Squillo fino ai punk anarchici radicali del Virus e al punk attuale.
Quest’anno Goodfellas pubblicherà un libro sul punk nel ‘77 a Londra, uno sui Negazione, fra i più importanti gruppi punk hardcore italiani... è sempre punk, ma sono due cose completamente diverse.
Per quanto riguarda la grafica, invece, Goodfellas è l’esatto contrario di NDA Press: la grafica è talmente preponderante che ogni libro merita una riflessione a sé, assolutamente libera e indipendente dagli altri titoli. Per il nuovo libro Virus, ad esempio, non abbiamo fatto che riprodurre una locandina storica. Così come per il libro dei Negazione (che non esisteva, sono stato io a proporlo a loro) il progetto della copertina è stato fatto proprio dal grafico della band. 

Quindi da una parte portiamo avanti un progetto estremo, quello di NDA Press, in cui la grafica è unica: il marchio corrisponde all'editore... che corrisponde alla collana! Se dovessi pubblicare domani il libro di Greta Thunberg, lo pubblicherei sotto questa sigla: sì è un progetto di 'guerriglia', in un certo senso... nostalgico per certi versi, moderno per altri.
Commercialmente parlando è uno scaffale tutto uguale, bianco e rosso.

Nel caso di Goodfellas l'editore sembra "non esistere più", ma in realtà conta tantissimo.
Il ruolo dell'editore, anzi, è fondamentale: questi libri sono progetti fatti apposta, quindi assolutamente originali dal punto di vista editoriale, ma per come si presentano l'editore quasi scompare... Il contenuto, in altre parole, è così forte, così potente, così specializzato che prende il sopravvento su qualsiasi "coerenza editoriale", dal punto di vista della confezione.

Per Interno4, infine, abbiamo ripreso pari pari l'approccio di un'impaginazione che si poteva fare nel 1981. A barre, fissa, secca... e infatti - questa è una chicca - riprende la grafica del giornale del Black Panther Party, curata da Emory Douglas che è uno storico illustratore. 

C'è una riflessione generale sul carattere grafico che le varie sigle e collane devono avere?
Oppure ciascuna collana valorizza il proprio potenziale attraverso un approccio a sé?

Nel caso di NDA Press la grafica, curata da Gianluca Puliatti, è più che negli altri casi immediatamente riconoscibile e riconducibile al progetto editoriale... esagerando un po', potremmo dire che partiamo dalla grafica e lavoriamo poi sui contenuti.
Dei primi quattro libri della Biblioteca del pensiero Rivoluzionario il primo è su Mao, poi Gramsci, poi Malatesta e il quarto dedicato a Ulrike Meinhof.
La caratterizzazione è molto chiara, la lettera iniziale dell’autore al cui interno viene poi stilizzata l'immagine.
Inoltre il nome della collana ha pari grandezza in copertina a quello dell'editore, proprio per dare più risalto al progetto editoriale.
NDA Press pubblicherà probabilmente solo questa collana di 'classici’.
Gli ultimi due libri, usciti adesso a marzo, sono entrambi di Joyce Lussu e visto che sono della stessa autrice e che la lettera sarà la stessa, abbiamo pensato di distinguerli non attraverso la fotografia ma attraverso il colore.
Potrebbe sembrare che questa grafica richiami, con il dovuto rispetto, la famosa grafica di Editori Riuniti che aveva quella collana rossa, bianca e nera... anche i temi sono vicini... ma in realtà è stato del tutto casuale, non abbiamo pensato "Editori Riuniti" ma ci siamo ispirati a un'altra cosa, più contemporanea... che però non vi dico!

...e chissà quanto altro tiene giustamente per sé, Massimo Roccaforte!
Un editore appassionato, militante, capace di cogliere lo spirito del tempo e non farsene però troppo condizionare.
Goodfellas, NDA Press e Interno4 sono belle realtà, che invitiamo tutti i lettori a conoscere meglio, per lasciarsi conquistare dalle loro forti e belle identità.

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