Sotto le copertine

Barbara Franco ci mette quel Quid (in) +

Quando nasce un bambino nascono anche due genitori. Quid+, una collana di libri che rispondono ai bisogni di grandi e piccini, festeggia cinque anni di successi. Ne parliamo con Barbara Franco, autrice e ideatrice della linea editoriale.

QUID + Il linguaggio delle emozioni. 48 storie per sviluppare l’intelligenza emotiva

48 episodi di vita quotidiana sono presi come spunto per raccontare 48 sfumature di emozioni, che accompagnano le piccole avventure di Pietro, Elisa e la loro famiglia. Siete pronti a scoprirle tutte?

Maremosso: Quid+ compie 5 anni. Prima di parlare del compleanno, vogliamo parlare di come è nata la collana?

Barbara Franco: L’idea di Quid+ – una linea editoriale dedicata al primo apprendimento – è molto ben riassunta dal marchio: un cucciolo di elefante attaccato con la proboscide alla coda dell’elefante adulto che cammina davanti a lui, guidandolo. Questo vuole fare Quid+: creare percorsi di crescita da fare insieme. E “insieme” è stata fin da subito la parola chiave. Quando nasce un bambino, infatti, nascono anche due genitori. Il mondo intorno a noi tende a concentrarsi sull’arrivo del “pargoletto”, e a noi genitori si pensa troppo poco. Anche noi dobbiamo crescere, capire come gestire una creatura nuova per la quale non ci sono forniti né manuali d’istruzione né pulsanti on/off. Quid+ si propone quindi di fare crescere, oltre che il bambino, anche i genitori. Il “+” del nome della collana indica proprio la parte dedicata agli adulti. Sono due libri in uno. E ogni volume nasce per soddisfare un bisogno educativo.

MM: In che senso?

Barbara Franco: Ti faccio l’esempio di uno fra i nostri titoli di maggior successo, un vero longseller: Il linguaggio delle emozioni. È una raccolta illustrata di racconti per bambini (la fascia d’età di riferimento è 2-6) che ha, come tutti i nostri prodotti, una parte teorico-pratica dedicata ai genitori, in questo caso ispirata agli studi di Reuven Feuerstein. Ed è questa la caratteristica essenziale di tutto ciò che pubblichiamo, che si tratti di un libro, di un gioco educativo o di un activity book. La parte teorica, che è sempre frutto di un importante lavoro di squadra, è ispirata alle metodologie, alle teorie, alle scoperte scientifiche fatte in ambito educativo. Il nostro grande lavoro consiste nel presentarle in modo sintetico e al contempo chiaro ed esaustivo, in modo da trasferire ai genitori i concetti chiave. Spesso i testi degli esperti – che si tratti di scienziati, di filosofi, di pedagoghi – hanno un’impostazione molto accademica o professionale, e un genitore di fronte a quel tipo di letteratura si può trovare a chiedersi: “E adesso? Come risolvo la difficoltà che sto affrontando con mio figlio in questo momento?” Ecco, i nostri libri e giochi si rivolgono a chi vuole sapere concretamente come affrontare la vita quotidiana della famiglia.

MM: Più concretamente, in che modo sono presenti nei libri gli studiosi a cui è ispirata la parte teorica?

Barbara Franco: Sono citati come fonti, ma non sono riportati i loro testi. Né abbiamo voluto inserire un apparato bibliografico, che renderebbe il libro un po’ ostico. Le teorie e le scoperte degli esperti sono presentate in modo accessibile a tutti. Chiunque volesse approfondire può tranquillamente farlo andando a cercare la fonte diretta in libreria o in biblioteca. Spesso però si tratta di testi enigmatici, o comunque troppo teorici per rispondere alle domande pratiche di genitori non esperti. Quindi, anche se i Quid+ si presentano come libri per bambini, il grandissimo lavoro è quello che facciamo per gli adulti. Io parto sempre dal libro guida, e sempre lavorando in squadra. Di volta in volta scelgo lo specialista per l’infanzia in grado di dare la migliore risposta a un determinato bisogno educativo – potrà essere uno psicologo, un pediatra, un educatore, un logopedista, solo per citarne qualcuno – avendo cura di selezionare esperti qualificati e soprattutto che abbiano un approccio clinico. Sono professionisti che nel loro lavoro affrontano ogni giorno le problematiche a cui i libri vogliono offrire una soluzione. Prediligo, quando è possibile, figure di professionisti che oltre alla conoscenza possano portare la pratica con bambini che hanno bisogni specifici. Aggiungo una cosa, però: questi esperti lavorano con bimbi che sono già in cura, mentre noi ci rivolgiamo alla cosiddetta famiglia normotipica. Si tratta di adeguare la loro pratica alla quotidianità delle persone comuni.

MM: La collana si rivolge quindi prevalentemente alle famiglie?

Barbara Franco: Sì, ma non solo! Anzi, una bellissima sorpresa e fonte di grande soddisfazione è stato scoprire che i prodotti Quid+, oltre ai genitori, sono usati anche da specialisti: professionisti della scuola dell’infanzia ed elementare oltre a psicologi, logopedisti, psicomotricisti. Per me è la conferma che il metodo e l’approccio utilizzati sono quelli corretti. Questo me lo ha dimostrato anche il racconto – per me davvero commovente – di una libraia, mamma di una bambina che, affetta da sindrome di Asperger, aveva difficoltà a riconoscere le proprie emozioni nella relazione con gli altri. La donna aveva iniziato a leggere Il linguaggio delle emozioni con la figlia piccola. In questo libro ogni racconto è legato a un’emozione specifica. Dopo un po’ di tempo, si è accorta che la sorella maggiore, affetta dalla sindrome di Asperger, tornava a casa da scuola e riferiva di episodi ed emozioni presentandoli di volta come l’emozione provata dai protagonisti dei vari racconti, usando quindi il libro come una mappa delle emozioni. Questo tipo di esperienza dimostra che i prodotti Quid+ possono essere usati come strumenti che vanno addirittura oltre l’intento iniziale della collana. Non a caso abbiamo all’attivo anche una collaborazione con un centro per l’autismo, e un’altra con Italtrike, una ditta che produce cyclette per stimolare la motricità dei bambini attraverso strumenti didattici che stiamo contribuendo a ideare.

MM: Per quali fasce d’età è pensata Quid+?

Barbara Franco: In generale i libri sono pensati per la fascia d’età 0-7. Ma sono soprattutto divisi per fascia di competenza. In tutto sono sette: Io e gli altri, Sperimento, Creo, Conosco, Mi oriento, Parlo, Conto. La fascia d’età prevalente può essere un’indicazione, ma come sappiamo a sei o sette anni, per esempio, i bambini possono essere molto diversi tra loro e sta ai genitori, ai professionisti e agli educatori capire quali strumenti possano essere i più adatti.

MM: Veniamo al compleanno: come intendete festeggiarlo?

Barbara Franco: Il 27 settembre scorso, alla Feltrinelli di Torre Argentina a Roma abbiamo festeggiato il compleanno insieme a Danilo Casertano di Scuole Naturali, Mussi Bollini di Rai Ragazzi e Maria Ruggi (alias Maestra Mary), mentre l’11 ottobre al Babitonga Café della Fondazione Feltrinelli, in via Pasubio, grandi e piccini sono invitati a una merenda a cui interverranno insieme a me la parent coach Sara Ghirelli, l’osteopata pediatrico Matteo Silva, Sara Nicoliello Ellis, insegnante madrelingua inglese, e Nicola Tomba, dottore in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva. I consulenti con cui lavoro sono sparsi in Italia e per noi i festeggiamenti sono anche l’occasione di incontrarci tutti insieme e in carne e ossa. Una grande emozione.

Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie. 50 anni. Ediz. a colori

Frutto degli «Incontri con la Fantastica» che Gianni Rodari ebbe a Reggio Emilia nel 1972, "Grammatica della fantasia", pubblicato per la prima volta cinquant’anni fa, è un classico letto e tradotto in tutto il mondo.

MM: Come inizia e come finisce la tua giornata lavorativa?

Barbara Franco: Comincia presto, molto presto. Nelle giornate buone riesco addirittura a ricavare due ore di lavoro prima che si sveglino mio marito e mio figlio. C’è silenzio, il cellulare non suona… è il momento ideale per lavorare sui testi, ad esempio, perché la concentrazione è al massimo. Dopo, verso le sette, inizia la routine da mamma: la colazione, l’accompagnamento a scuola. Rientrata a casa affronto la parte più dinamica e relazionale del mio lavoro. Quindi i contatti con gli specialisti e il resto dell’équipe oltre a tutta la parte di comunicazione: i video da girare, gli eventi, le interviste. La giornata si conclude quando metto a nanna mio figlio Pietro, che poi coincide quasi con il momento in cui vado a dormire anch’io. Prima di addormentarci leggiamo insieme il capitolo di un libro, di solito un classico. In questo momento stiamo leggendo Ventimila leghe sotto i mari.

MM: Il tuo è un profilo professionale ricco di sfaccettature. Sei autrice ma anche editor, hai ideato la collana… hai sempre saputo che volevi lavorare nell’editoria?

Barbara Franco: No, non lo sospettavo per niente! Io ho una formazione scientifica, sono ingegnere gestionale. Ho sempre amato i libri, sempre letto moltissimo, e da bambina scrivevo. Ero alle medie, credo, quando ho provato a scrivere il mio primo libro giallo, ma comunque ho fatto il liceo scientifico e mi sono laureata in ingegneria. Il mio primo lavoro è stato come consulente informatico. Ma ho sempre seguito il mio cuore, sono sempre stata flessibile e aperta alle opportunità che mi si presentavano, e se non stavo bene dov’ero cambiavo strada. In editoria ho cominciato con un ruolo nel commerciale. Seguivo i progetti di allegati ai quotidiani. Poi ho iniziato a seguire le iniziative speciali, con un ruolo che comprendeva anche aspetti di direzione editoriale. Dopo la nascita di mio figlio Pietro però, ho sentito un desiderio fortissimo di occuparmi di questioni legate alla genitorialità. Ho lavorato un anno al progetto, che intendevo proporre a una serie di editori – ma Feltrinelli era al primo posto. Il progetto è stato accettato, e così è nata Quid+. Oggi sono quindi autrice – preferisco definirmi così piuttosto che scrittrice – di libri che mettono insieme tante professionalità diverse, che talvolta sono scritti a quattro mani, che sono sempre anche illustrati.

MM: Vuoi segnalarci qualche titolo che ti sta particolarmente a cuore fra i titoli di prossima pubblicazione?

Barbara Franco: Sì, uno è un gioco educativo, il Gioco arrabbiato, pensato prevalentemente per bambini dai 4 ai 7 anni, che insegna come gestire la rabbia, sentimento esplosivo e difficile da maneggiare sia per i genitori che per i bambini. Servono competenze di intelligenza emotiva, una delle life skills utili per affrontare la vita. L’altro volume che segnalo con piacere è L’orologio della gentilezza, scritto a quattro mani con Nicola Tomba e in uscita a ottobre. Sono 24 racconti che compongono la giornata tipica di due fratellini e che ci ricordano che ogni ora è buona per un atto di gentilezza. Un’idea che sta alla base dell’educazione cosmica e dell’educazione alla pace di Maria Montessori, e che mi sembra particolarmente rilevante in questo preciso momento storico.

MM: E qualche tua lettura personale che ritieni imprescindibile?

Barbara Franco: La grammatica della fantasia di Gianni Rodari, ricchissimo di idee e di spunti, e poi un classico per l’infanzia, un vero capolavoro: Il buco di Anna Llenas.

MM: Chiudo chiedendoti una colonna sonora per quest’intervista.

Barbara Franco: Tutto Ludovico Einaudi.      

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