Il verso giusto

Strano le era parso, la toccante poesia di Vivian Lamarque

Illustrazione di Giorgia Borella, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Giorgia Borella, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Strano le era parso (delirio 2)

Strano le era parso di intravederlo sul volo
per Cagliari, anzi da Cagliari, lei posto davanti causa
claustrofobia, Ics posto mediano perché sta benone
ma poi niente svanito, nemmeno sulla scaletta c’era
nemmeno nella navetta né nel tunnel né al ritiro
bagagli né al senza bagagli, svanito, però poi ecco la prova:
il suo cognome sul cartello di un attendipersone
allora lei si è avvicinata tanto al cartello non l’ha più lasciato
lì ha messo minuscole radici, l’attendipersone invece
si è arreso è andato via, lei l’ha rincorso scusi potrebbe
per favore prestarlo a me il suo cartello gli ha chiesto?
Ma poi a guardarlo bene il cartello, quel nome era per una vocale
diverso, allora sarà per questo che lei lo ha perso?

(da Vivian Lamarque, L’amore da vecchia, Mondadori, Milano 2022)

Gli amori non si perdono mai, sembra dirci Vivian Lamarque (nata a Tesero, Trento, nel 1946, e da tanti anni a Milano). O meglio, proprio in quanto perduti restano per sempre con noi.

La poetessa è in viaggio, su un aereo: vede qualcuno vicino, proprio dietro di lei. Lo chiameremo Ics.
È infatti un’incognita, un dato che non si trova. Ma sembra lui, proprio lui, in tutto uguale a come se lo ricorda. Perché gli amori, oltre a splendere nel mondo in piena luce, oltre a farci compagnia nei giorni chiari della vita vera, stanno anche sempre accesi nella nostra interna fantasia, che ricorda e rivuole tutto. Sì, i nostri amori sono come una somma, un totale, da cui non ne deve mancare nemmeno uno. Se manca quello, se non c’è quel profilo, quel volto, allora non c’è amore possibile nel mondo.

Così, in un delirio innocuo, in una piccola fanciullesca ossessione, la poetessa proietta fuori di sé il suo intimo vedere l’amato. Eccolo che rispunta in mezzo ad un viaggio, eccolo che si fa vedere o si lascia, almeno, intravedere. E allora la poetessa lo va a cercare: sulla scaletta, nel tunnel, nella navetta verso l’aeroporto, al ritiro bagagli. Lui non c’è, ma lascia qualche indizio di sé, come a dire che c’è, sì, c’è ancora, ma non si può vedere, non si trova davvero.
In fondo, non l’ha chiamato Ics la nostra poetessa?

L'amore da vecchia
L'amore da vecchia Di Vivian Lamarque;

Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.

Illustrazione di Ana Maria Jucan, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Ecco infine il suo nome. Nominare, chiamare con un vero nome è come avere l’amato con sé. E nel cartello di un attendipersone ecco proprio il nome di colui che sembrava dimenticato, ma che poi è tornato, ricomparso e di nuovo sparito, lasciando di sé il cartello segnaletico del suo nome.

Se c’è il nome, pensa la poetessa, dovrà tornare anche lui, non potrà lasciar deserto il proprio nome, render vana l’attesa di chi lo aspetta dietro a quel cartello. Ma lui non torna. Così anche chi l’aspettava se ne va, scoraggiato. E la poetessa dietro, a interrogarlo, a chiedergli di lasciarle a lei il suo cartello, ché lei continuerà a provare, ad attendere quell’amato che non vuole sbucare, che non vuol comparire da nessuna parte. Ma guarda e riguarda, il nome non è proprio quello: sì, certo, gli assomiglia, ma non è proprio lo stesso. È un nome quasi uguale a quello dell’amato.

E forse anche quel volto, che la poetessa ha visto in aereo, era quasi uguale a quello tanto caro, perduto, che non si era visto più. Allora forse è così: per quel disguido, per quella piccola differenza, l’amato è di nuovo perduto. Sì, ma è anche presente: in ogni aspetto del mondo che gli somiglia torna indietro l’amato, torna da noi, si lascia per un momento incontrare.
Prima di dileguare.

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Libri di Vivian Lamarque

Poesie. 1972-2002

Di Vivian Lamarque | Mondadori, 2002

Poesie di ghiaccio

Di Vivian Lamarque | Einaudi Ragazzi, 2006

Neve neve dove sei?

Di Vivian LamarqueAlessandro Sanna | EL, 2011

Madre d'inverno

Di Vivian Lamarque | Mondadori, 2016

Poesie per un gatto

Di Vivian Lamarque | Mondadori, 2013

Conosci l'autrice

Scrittrice e poetessa italiana. Di origini valdesi, viene data in adozione, a nove mesi, in quanto illegittima, a una famiglia cattolica milanese. A quattro anni perde il giovane padre adottivo. A dieci scopre di avere due madri e inizia a scrivere le prime poesie. Vive a Milano dove ha una figlia e due nipoti. Ha insegnato italiano agli stranieri e letteratura in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera. Il suo primo libro, "Teresino", ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Montale (1993), il Pen Club ed il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camajore (2003), l'Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006). Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell'Oscar Mondadori "Poesie 1972-2002". Del 1996 è "Una quieta polvere", del 2004 "Poesie di ghiaccio", del 2007 "Poesie per un gatto" (Mondadori), del 2009 "Poesie della notte".Tra i racconti: "La bambina quasi Maghina" (2001), "Fiaba di neve" (2003), "La timida Timmi" (2003), "Tre storie di neve" (2004), "Storie di animali per bambini senza animali" (2006), "Metti subito in disordine" (2007), "I bambini li salveranno" (2010), "La bambina sulle punte" (2010) e "La bambina che mangiava i lupi" (2011).Nel 2022 pubblica per Mondadori, L'amore da vecchia, raccolta di poesie grazie alla quale ha vinto il Premio Umberto Saba Poesia, il Premio Letterario Internazionale Viareggio Repaci - Poesia e la prima edizione del Premio Strega Poesia 2023.Nel 2024 è vincitrice della prima edizione del Premio Libreria sopra la Penna – Pia Pera.Fonte immagine: sito web Edizioni EL

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