Finalmente disponibile il secondo volume di Editoriale Scienza scritto e illustrato da Cristiana Valentini che ci spiega, con la stessa grafica accattivante del precedente, il mondo dei colori.
Il secondo libro è dedicato al rosso e alle sue diverse e incantevoli sfumature che raccontano un’affascinante storia lunga secoli tra curiosità, arte, scienza e natura, dalla mitologia all'astronomia per concludere con la nostra vita quotidiana.
Venti tavole ricche di dettagli ripercorrono la storia di questo colore così amato, soprattutto nell'antichità, per valore e significato spesso contrastanti assunti nel corso del tempo e che vi invito a scoprire tra le pagine.
Come in quello dedicato al colore blu (ve ne avevamo parlato in questa interessante recensione) anche in questo bel volume illustrato possiamo scoprire i significati che il colore ha assunto nelle diverse epoche e civiltà.
Il rosso può essere considerato a tutti gli effetti il primo colore utilizzato dall’uomo: nel Paleolitico alcune testimonianze ci dicono che l’ocra rossa, un minerale ferroso, veniva usato per le pitture rupestri per rappresentare mammut e bisonti, forse come rito propiziatorio che precedeva la caccia.
In Cina è ancora oggi considerato il colore della gioia e della fortuna, utilizzato largamente per le feste tradizionali e per il famoso Capodanno cinese, è soprattutto il colore degli abiti degli sposi, colore della fortuna, per allontanare spiriti maligni e proteggere i defunti con le immagini dipinte sulle pareti di templi e tombe imperiali.
I Fenici, antichissimo popolo di cui si hanno tracce già dal XII secolo a.C., per colorare di rosso, anzi porpora, i vestiti di re e sacerdoti, dovevano raccogliere e triturare ben diecimila gusci di molluschi chiamati murice (murex) per ricavare appena cento grammi di pigmento.
Nel medioevo il rosso era un colore cattivo, associato al peccato e all’inferno, ma allo stesso tempo una bella contraddizione, se ci si pensa oggi, visto che nell’abbigliamento ecclesiastico il porpora era ed è ancora il colore dei cardinali.
Purtroppo la superstizione, le credenze popolari sbagliate e la necessità delle classi dominanti di sottomettere il popolo per interessi economici e di dominio hanno arricchito questo colore di significati negativi, talvolta spaventosi. Per fortuna ora possiamo divertirci con leggerezza ad usare i colori che preferiamo, sui capelli, per le nostre scarpe e indumenti, ma pensate che nel medioevo una donna non poteva assolutamente vestire di rosso, a meno che non fosse stata molto ricca.
Un colore esclusivo delle classi più agiate e del clero, mentre il popolo doveva accontentarsi di abiti generalmente di colore marrone, quello delle tele grezze.
Agli inizi del Novecento il rossetto rosso divenne simbolo di emancipazione, oltre che di femminilità, le donne trovarono in questo cosmetico un alleato capace di abbattere gli stereotipi legati al ceto sociale e alla professione. Diventato in seguito il colore simbolo delle suffragette è stato a lungo vessillo della lotta per ottenere il diritto di voto, all’epoca ancora incomprensibilmente negato alle donne.
A metà del XIX secolo il rosso diventa il colore delle rivoluzioni, le bandiere rosse sono il simbolo delle rivolte operaie e del sangue versato da chi si è sacrificati per il bene comune, Regno Unito, Francia, Russia e Cina, ciascuno utilizza il rosso nei simboli e nelle espressioni dei movimenti politici e di protesta.
Nel nostro quotidiano è un colore che cattura attenzione: dal semaforo, al divieto di accesso, usato nella segnaletica stradale e non solo, divenendo linguaggio comune ad indicare un pericolo da cui guardarsi, più o meno come nel mondo animale anfibi, coccinelle e serpenti con le loro squame e corazze danno un segnale inequivocabile ai loro potenziali aggressori.
Dopo aver scoperto le sue molteplici sfaccettature e conosciuto una piccola parte della sua storia ora potrete scegliere la sfumatura di rosso che più vi piace rimanendo in attesa del prossimo colore!
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