Arrivi e partenze
Scheletro femmina, una storia di trasformazione
Francesco Cicconetti è un po’ ognuno di noi.
Perché ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita quella bruciante sensazione di sentirsi fuori posto in tante situazioni.
Ognuno di noi è stato deriso o sbeffeggiato, che sia capitato tra i banchi di scuola o in un commento su un Social.
Ognuno di noi ha desiderato essere qualcun altro per un breve o lungo istante.
Come ha reagito lui a tutto questo? Scrivendoci un favoloso romanzo.
Questo romanzo parla di transizione di genere. Ma non solo. Seguiamo la storia di Francesco fin dall'infanzia, con i legami che segneranno la sua vita e lo accompagneranno nel percorso di scoperta di sé. Un romanzo che sa essere molto crudo, ma anche pieno di tenerezza e di amore.
In questa intervista, Francesco ci parla di Scheletro femmina, un libro dato alla luce dopo 5 anni di scrittura, lasso di tempo che gli ha permesso di documentare più parti della propria vita, in uno snodo che attraversa mutamenti, difficoltà, soddisfazioni ed esigenze cambiate in lui – e con lui – di anno in anno.
L’esigenza iniziale era quella di sfogare le emozioni. All’inizio del mio percorso ero confuso, e scrivere mi aiutava a tranquillizzarmi. Poi l’esigenza è diventata raccontare come ero cresciuto, cambiato, in positivo. L’esigenza finale è stata condividere il dolore per un amore perduto e la felicità di averlo ritrovato in un’altra forma, in un’altra persona
Ed è così che nasce la storia, un’autofiction, che non parla solo di transizione di genere ma di una vera e propria trasformazione che parte dall’infanzia e, accompagnandosi all’amore che solo famiglia e amici leali possono dare, per evolversi in una profonda ricerca di sé, fino alla piena accettazione del proprio essere.
Accettazione. Perché se non siamo noi, i primi ad accettare noi stessi, chi potrà mai farlo?
Di certo non il mondo che ci circonda, né l’hater che ha commentato sotto ad un post di Francesco: «Avrai sempre i cromosomi da femmina».
Ebbene, l’autore di Scheletro femmina, che è ormai avvezzo ai commenti d’odio ai quali risponde con divertente ironia da più di 10 anni tra Ask, Facebook e Instagram, ha approfittato di quello che avrebbe dovuto essere un messaggio offensivo per farne oggetto di riflessione.
Quel commento mi ha fatto riflettere su quali altre cose io avessi da femmina. Cose che saranno così per forza perché lo sono da quando sono nato, come lo scheletro. Quindi da lì ho ragionato sul fatto che Scheletro femmina suonasse bene come titolo
Una parola dura e una parola dolce, una parte più spigolosa ed una più arrotondata: tutte contrapposizioni che riscontriamo in ogni essere umano e ritroviamo nel protagonista del romanzo, un libro che «rappresenta una persona trans scritto da una persona trans».
Francesco punta tutto sull’autenticità, piazzandosi sul panorama letterario italiano LGBTQIA+ con l’intenzione di spingere anche altre persone trans ad aprirsi, raccontarsi, di modo che il mondo circostante possa avvicinarsi a questa sfera così intima e variegata per finalmente comprenderla a fondo.
E quale momento migliore per comprendere, educare e sensibilizzare su questo tema, del Transgender Day of Remembrance? Il 20 novembre ricorre infatti la commemorazione delle vittime dell'odio e del pregiudizio verso le persone transgender.
Francesco, con il suo libro e i video che hanno vinto nel 2021 i Diversity Media Awards, omaggia e celebra l’amore ogni giorno. Non a caso, la dedica del suo Scheletro femmina è il «disperato bisogno di dirti ti amo».
Un ti amo a tutte le persone che come lui vivono ogni giorno tra mutamenti, dubbi e opinioni altrui molto spesso non richieste.
Non basta scrivere un libro per essere un autore, saranno gli altri questo a dirlo. Spero di avere l’occasione di tornare con una storia lontana dalla mia, perché della mia ho già ampiamente parlato e questo libro è proprio un po’ un giro di boa, un momento di chiusura
Noi auguriamo a Francesco di tornare in libreria molto presto, ma fino ad allora, ci addentriamo nella sua storia di transizione, vita, battaglia e vittoria, convinti che ne usciremo più consapevoli anche di noi stessi.
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