Un autore poliedrico, un convinto pacifista e un appassionato di misticismo. Il 22 novembre 1963 moriva Aldous Huxley, nello stesso giorno del presidente Kennedy e dello scrittore Clive Staples Lewis.
Huxley nacque nel 1894 a Godalming, in Inghilterra, in una famiglia che annoverava tra i suoi membri biologi, scrittori e giornalisti. Studiò ad Oxford, laureandosi in letteratura inglese al Balliol College.
Insegnò ad Eton, dove fu suo allievo George Orwell.
Huxley viaggiò molto nel corso della sua vita, visitando anche l’Italia, dove visse tra il 1923 e il 1930. In gioventù contrasse la cheratite, malattia della cornea che gli impedì di arruolarsi per la Prima Guerra Mondiale, e per la quale solo nel 1937 riuscì a trovare una terapia adeguata.
Trasferitosi in California, negli anni ’50 iniziò a sperimentare gli effetti della mescalina e di altri psichedelici, che ispirarono alcuni dei suoi saggi. Morì per un cancro alla lingua.
Huxley scrisse il suo primo romanzo a solo diciassette anni. La sua vastissima produzione dimostra la versatilità dello scrittore, che fu autore di romanzi, racconti e saggi. Il suo talento gli valse ben nove candidature al Premio Nobel tra il 1938 e il 1963.
Huxley fu anche sceneggiatore per il cinema. Nel 1945 Walt Disney gli affidò persino l’incarico di scrivere una sceneggiatura – poi rimasta inutilizzata - per il film d’animazione Alice nel Paese delle Meraviglie.
Un libro visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo. Al romanzo, qui per la prima volta accompagnato dalla fondamentale Prefazione che lo stesso autore scrisse nel 1946, segue la raccolta di saggi Ritorno al mondo nuovo (1958) nella quale Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del Novecento.
Il romanzo più celebre di Huxley è Il mondo nuovo (in originale Brave New World), una distopia pubblicata nel 1932. Il libro immagina un futuro in cui la riproduzione della specie umana avviene artificialmente e la popolazione è suddivisa in rigide gerarchie. Huxley offre il ritratto di una società crudele, dominata dalla disumanità, e in cui il controllo che lo Stato esercita sui cittadini è assoluto. Fin dall’infanzia, gli abitanti del mondo nuovo sono educati secondo i dettami del governo e assumono un farmaco che garantisce la loro felicità.
Nella Prefazione al libro, Huxley scrive:
I maggiori trionfi della propaganda sono stati compiuti non facendo qualcosa, ma astenendosi dal farlo. Importante è la verità, ma ancor più importante, da un punto di vista pratico, è il silenzio sulla verità
Alle tematiche di Brave New World Huxley tornerà nel 1958 con Ritorno al mondo nuovo, un saggio che esamina argomenti come la sovrappopolazione e la propaganda.
Noi, vivi nel secondo quarto del ventesimo secolo d.C. abitavamo, certo, in un mondo piuttosto raccapricciante; ma l'incubo di quegli anni di depressione era radicalmente diverso dall'incubo del futuro descritto nel Mondo nuovo. Il nostro era l'incubo del disordine; il loro, l'incubo dell'ordine eccessivo. Nella transizione dall'uno all'altro estremo doveva esserci - immaginavo io – un lungo intervallo (…). Ventisette anni più tardi (…), io son molto meno ottimista di quel che non fossi quando scrivevo Il mondo nuovo.
La spietata lucidità nell’analisi dell’esperienza umana e la lungimiranza che dimostra in Brave New World rendono Huxley un autore d’avanguardia, le cui provocazioni sono ancora attuali, a sessant’anni dalla sua morte.
Di
| Mondadori, 2021Di
| Ghibli, 2021Di
| Mondadori, 2016Di
| Mondadori, 2017Di
| Adelphi, 1995Di
| Adelphi, 1989Di
| Adelphi, 2011Di
| Piano B, 2013Di
| Ortica Editrice, 2022Gli altri approfondimenti
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