Diario di bordo

Il futuro dell’avvocato Giuseppe Conte

Giovedì 14 luglio

Oggi è uno di quei giorni in cui il fuso orario gioca proprio a mio sfavore.
Alla mia ora di consegna, da voi sono le cinque del mattino e quindi non mi è dato sapere se nel pomeriggio del 14 luglio – che è pur sempre la data della presa della Bastiglia! – l’agonizzante Movimento Cinque Stelle riuscirà ad aprire la famosa scatoletta di tonno, far cadere il governo Draghi, resuscitare il Papeete, salvare l’onore e la rispettabilità dell’avvocato Giuseppe Conte, che si è molto offeso perché Draghi non lo considera.

E siccome non sono proprio per nulla un politologo, anzi mi vanto di non averne mai azzeccata una – non so bene cosa scrivere e non vorrei farmi prendere dal mio stato d’animo, che è, sommariamente, questo: i Cinque Stelle mi hanno francamente stufato, come credo si siano stufati loro stessi.

Per cui rifletto sulla stranezza della vita. Nel mezzo di una guerra in Europa, che è come la prima e la seconda messe insieme – i profughi sono già nove milioni -, il governo italiano cadrà su un emendamento che riguarda il progetto di un termovalorizzatore per la città di Roma, che è attualmente invasa da monnezza, cinghiali, incendi dolosi. Vabbè.

C’è da consolarsi, però; altri non stanno meglio di noi: la Gran Bretagna, per esempio, è in pieno marasma, Macron ha scoperto e che non è Napoleone…

Ma ho scovato due notiziole che mi fa piacere condividere: la prima riguarda la Germania che, come sapete, ha varato un piano rivoluzionario per diminuire i costi degli spostamenti: un abbonamento mensile di 9 euro con cui si viaggia su bus, metro, treni in tutto il paese (Alta Velocità esclusa). In tre settimane 21 milioni di tedeschi si sono abbonati e il primo risultato è stato che le code nelle ore di punta nelle grandi città sono praticamente scomparse.

In Spagna, a partire dal primo settembre fino a dicembre, il governo Sanchez ha deciso che tutti i treni locali saranno gratis. Studenti, pendolari, turisti, tutti potranno lasciare a casa la macchina e risparmiare 200 euro al mese.

Forse anche noi potremmo adottare misure del genere, invece di farci ricattare dai taxisti o farci dettare la politica economica dalla FIAT che, peraltro, non c’è più da un pezzo.

Coraggio, Conte! Questa sarebbe una buona proposta!

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