Al via la nuova edizione del Festival della Scienza di Genova, che si svolgerà dal 26 ottobre al 5 novembre, con più di 90 conferenze, numerose esperienze di laboratorio, mostre e spettacoli, dispiegati tra 35 diverse location della città.
In un mondo in cui la scienza riteniamo debba essere la guida per esplorare territori inesplorati e risolvere enigmi intricati, il festival vuole essere un invito a esplorare come la scienza modifica costantemente la nostra percezione del mondo e ad approfondire le impronte che ci circondano, invisibili ma potenti.
Con queste parole di Fulvia Mangili, direttrice del Festival, si apre la ventunesima edizione che vedrà la presenza di numerosi partecipanti e 300 ospiti tra i più illustri scienziati ed esponenti culturali italiani e stranieri. A legare tutti gli eventi in programma è la parola chiave scelta per l'edizione 2023, Impronte, che abbraccia molti ambiti di conoscenza: dalla genetica alle neuroscienze, dalla biometrica alla paleontologia, dall’astronomia all’archeologia, ma soprattutto che fa riflettere sull’impronta ecologica e sulle tematiche della sostenibilità.
Per coinvolgere e avvicinare sempre più giovani alle discipline scientifiche, quest’anno il Festival amplia ulteriormente l’offerta, promuovendo l’iniziativa Gen Z al Festival: tutte le conferenze sono gratuite per gli under 18, per gli studenti universitari e per gli iscritti ai percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore (Its Academy), realizzati dalle Fondazioni Its della Liguria. Inoltre, in occasione di Genova Capitale del Libro 2023, nell’ampio palinsesto di conferenze trova spazio il progetto Leggere di scienza, dedicato al valore della lettura come strumento per avvicinarsi alla scienza: sedici incontri con gli autori italiani dei più recenti libri di divulgazione scientifica.
Per la prima volta si presenta al pubblico il progetto RAISE (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), un grande progetto di rete coordinato da Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Italiano di Tecnologia e Università di Genova, che affronta temi come le tecnologie urbane per favorire l’inclusione, i nuovi dispositivi robotici e ambienti intelligenti per le persone fragili. L’iniziativa sarà presentata al Festival nella tavola rotonda Il progetto RAISE.
Quest’anno si celebrano due importanti ricorrenze: i cento anni dalla fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e i primi vent’anni dell’Istituto Italiano di Tecnologia, due grandi eccellenze per quanto riguarda il presente e futuro della ricerca scientifica italiana. Per Cnr ricordiamo, a Palazzo Ducale, la mostra Antropocene. La Terra a ferro e fuoco, per ragionare sull’impatto dell’uomo sul pianeta, e l’arrivo a Genova di Gaia Blu, la nave oceanografica del Cnr, che si può visitare dal 31 ottobre al 5 novembre al Porto Antico. L’Istituto italiano di tecnologia, invece, a Palazzo Metelino porta Reverse Biology, una mostra multimediale al confine tra arte e scienza sui rapporti tra robotica e mondo naturale e, a Palazzo Ducale, il percorso espositivo Pattern, dedicato alla percezione umana e artificiale, in cui si riflette sulle potenzialità delle nuove tecnologie per garantire una migliore qualità della vita. Ricorre quest’anno anche il trentennale dall’apertura dell’Acquario di Genova, che ha ospitato tutte le edizioni del Festival e che quest’anno propone il laboratorio Io sto con il nostro Gambero.
Sono passati cento anni dalla nascita di Giulio Natta, il padre della chimica moderna. Al Festival il suo ruolo, la sua eredità e le prospettive future della plastica, il materiale per il quale vinse il premio Nobel, saranno oggetto dell’incontro Plastica sostenibile, realizzato in collaborazione con LyondellBasell e Cnr (lunedì 30 ottobre, ore 10.30).
Come non ricordare, infine, anche il centenario dalla nascita di Italo Calvino, il grande scrittore del Novecento le cui opere manifestano la sua straordinaria attenzione agli sviluppi della scienza e alle sue implicazioni epistemologiche. Alberto Diaspro, presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza, ha citato “la capacità di Italo Calvino di unire la letteratura e la ricerca in quanto fattori di trasformazione del mondo con leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, e coerenza”. Tra i molti eventi che lo celebreranno ricordiamo lo spettacolo Le cosmicomiche, un viaggio tra parole, scienza, musica e immagini, portato in scena dall’attrice Debora Mancini, dal musicista Daniele Longo e dall’astrofisico Stefano Sandrelli, insieme all'illustratrice Daniela Tediosi (mercoledì, ore 19 e giovedì 2 novembre, ore 11 al Teatro della Tosse).
Il Festival della Scienza si apre nella mattinata di giovedì 26 ottobre, con l’avvio degli 86 laboratori e l’apertura delle 26 mostre; l’inaugurazione ufficiale avverrà però alle 16.30 nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, alla presenza del presidente Marco Pallavicini, del presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro e della direttrice Fulvia Mangili. Nel giorno di apertura non salgono sul palco scienziati, ma artisti che credono convintamente nel rapporto sinergico tra arte e scienza e nella necessità di costruire insieme un futuro migliore per l’umanità.
Il primo grande ospite è l’artista Michelangelo Pistoletto che, nell’ambito dello straordinario tour mondiale in occasione del suo novantesimo compleanno, onora il Festival con la lectio magistralis La formula della creazione, in cui racconta del rapporto tra arte e scienza, tematica affrontata anche nel suo ultimo libro La formula della creazione, edito da Cittadellarte Edizioni (giovedì 26 ottobre, ore 18). A seguire, è l’attore e regista Marco Paolini nella conferenza spettacolo Cantiere Fabbrica del Mondo a condurre il pubblico in una riflessione appassionata su temi come l'energia, la crisi ambientale, il saccheggio delle risorse naturali e il cambiamento climatico, l'evoluzione della specie e delle tecnologie (giovedì 26 ottobre, ore 21).
Nei successivi dieci giorni gli scienziati, tra i più grandi nomi, saranno al centro dell’attenzione del Festival per parlare di cosmologia e astrofisica: Brian Cox (autore di Buchi Neri. La chiave per capire l’universo, Hoepli) fisico delle particelle e noto divulgatore scientifico della BBC, è protagonista della lectio magistralis Buchi neri e i loro segreti, in cui racconta come questi fenomeni si siano formati e quali misteri essi custodiscano (venerdì 27 ottobre, ore 21), mentre il cosmologo Thomas Hertog, che è stato uno dei più stretti collaboratori di Stephen Hawking, nell’appuntamento Sull'origine del tempo (venerdì 3 novembre, ore 21) riflette sulle leggi cosmiche e la nascita dell’universo, al centro dell’omonimo libro Sull'origine del tempo. Il mio viaggio con Stephen Hawking dentro il Big Bang (Rizzoli).
Non può mancare uno spazio dedicato alle scienze archeologiche, che studiano le civiltà, le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente. Sul tema intervengono al Festival Marcella Frangipane, archeologa esperta dell'area anatolica, dove è nato il concetto di società, nell’incontro Impronte, frammenti e ferite (mercoledì 1° novembre, ore 10.30), di cui discute anche nel suo recente libro Un frammento alla volta. Dieci lezioni dall'archeologia (Il Mulino), ed Elisabetta Boaretto, scienziata italo/israeliana che, in Alberi testimoni dei cambiamenti climatici, illustra come gli arbusti aiutino a capire il rapporto dell’uomo con l’ambiente e il modo in cui l’ambiente ha influenzato la civiltà umana (lunedì 30 ottobre, ore 17.30).
Di impronta genetica, dall’origine della specie umana fino alla prevenzione e alla cura delle malattie rare ci racconta Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, nell’incontro Le impronte del signor Neanderthal, con il medico e immunologo Marco Gattorno (venerdì 27 ottobre, ore 18.30), mentre di sperimentazione animale, senza ideologie e preconcetti, parlano Roberto Sitia, medico e biologo molecolare, tra i fondatori del Dipartimento di medicina molecolare dell’Ospedale San Raffaele, e Giuliano Grignaschi che da anni si occupa del benessere degli animali, nell’incontro Io le patate le bollo vive (sabato 28 ottobre, ore 18), titolo anche del suo libro pubblicato con Einaudi, Io le patate le bollo vive. Ricerca, sperimentazione animale, vita.
Molti gli scienziati che trattano al Festival il tema dell’impronta ecologica, da diversi punti di vista: in La transizione ecologica tra crisi climatica e tecnologia l'economista e statistico Enrico Giovannini, il filosofo ed esperto di bioetica Luca Savarino e l'epidemiologo Paolo Vineis (che con quest’ultimo due anni fa ha scritto a quattro mani La salute del mondo. Ambiente, società, pandemie, Feltrinelli) conducono un dibattito sulle strategie scientifiche, sociali e politiche più utili per affrontare le sfide del riscaldamento globale e della riduzione della biodiversità (martedì 31 ottobre, ore 18.30, modera Luca Carra). L’esperto di gestione e pianificazione forestale Giorgio Vacchiano dialoga invece con la fisica del clima Elisa Palazzi, scrittrice insieme a Federico Taddia di Bello mondo. Clima, attivismo e futuri possibili: un libro per capire quello che gli altri non vogliono capire (Mondadori), sul rapporto sinergico tra salute delle foreste e cambiamenti climatici in Le foreste ci salveranno? (venerdì 27 ottobre, ore 18). Dalle foreste alle grandi profondità marine: ne discute nella sua lectio magistralis Com’è profondo il mare, Roberto Danovaro, uno dei più influenti scienziati per gli studi di mari e oceani (30 ottobre ore 18.30).
La parola Intelligenza Artificiale è sulla bocca di tutti. Ma che cosa è veramente? Qual è il rapporto con l’intelligenza naturale? Dove può arrivare? Dobbiamo averne paura? Di tutto questo discutono con il pubblico Ángel Canal, biologo specializzato in neuroscienze computazionali e Marco Hernández, fisico, esperto di algoritmi di IA, nella conferenza Convergenza artificiale (sabato 4 novembre, ore 15). E proprio sugli algoritmi, della loro non neutralità e delle relative conseguenze, si esprimono Teresa Numerico, filosofa della tecnologia, e Donata Columbro, giornalista esperta di umanizzazione dei dati, nell’incontro Algoritmo e pregiudizio (giovedì 2 novembre, ore 17.30).
Non mancano al Festival personaggi ben noti ai navigatori della rete come Beatrice Mautino, autrice e voce del podcast Ci vuole una scienza, che nell’incontro La scienza dei cosmetici presenta il suo nuovo libro La scienza dei cosmetici. Dalla skincare allo shampoo. Ingredienti, bufale & istruzioni per l’uso (Gribaudo) che fa luce su ingredienti, bufale e istruzioni per l’uso di prodotti cosmetici (domenica 29 ottobre, ore 18) e Matteo Miluzio, astrofisico che attualmente lavora per la missione spaziale Euclid, ma che è ben noto al pubblico online per il progetto di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”, al Festival con la conferenza spettacolo Interstellar, dedicato al viaggio delle sonde Voyager (giovedì 2 novembre, ore 21).
Torna al Festival dopo lo straordinario successo dello scorso anno il professore di fisica più conosciuto del web Vincenzo Schettini, per presentare in anteprima il suo nuovo libro Ci vuole un fisico bestiale. Vi racconto i fisici più pop della storia (Mondadori Electa) nella conferenza-spettacolo Ci vuole un fisico bestiale (mercoledì 1° novembre, ore 18). Il fondatore del progetto “La fisica che ci piace” partecipa insieme ad Andrea Papa, ingegnere di volo del progetto Iride, il nuovo programma spaziale di osservazione della Terra, e alla leggenda della pallavolo Andrea Lucchetta, anche alla conferenza spettacolo Oltre la rete, verso le stelle, che mette a confronto mondi apparentemente lontani come la pallavolo, la fisica e lo spazio (mercoledì 1° novembre, ore 11).
Il più giovane dei protagonisti è senza dubbio Francesco Barberini, 16 anni, nominato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella Alfiere della Repubblica Italiana per meriti scientifici e divulgativi, appassionato ornitologo. Insieme a Marco Preziosi, illustratore e artista naturalista, e a Francesco Tomasinelli, fotogiornalista specializzato in scienza e natura, in Ali oceaniche e piume lazzaro porta alla scoperta degli uccelli marini e dei loro supersensi (sabato 4 novembre, ore 15.30).
Questi sono solo alcuni degli appuntamenti che vi segnaliamo, con ospiti dai più svariati settori; per consultare il programma completo del Festival andate sul sito www.festivalscienza.it. Ricordiamo che la partecipazione agli eventi richiede il precedente acquisto del biglietto.
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