Il giornalista è un ponte tra un fatto e le persone e deve servire ad acquisire coscienza critica, che tanto manca al nostro Paese in questi ultimi tempi
Per raccontare la carriera di Gianni Minà non basterebbe un’enciclopedia, ma per cominciare, venerdì 7 luglio, a Perugia, si presentano due lavori su di lui che possono dare un assaggio del grande giornalista. Infatti, alle 17, alla Feltrinelli di piazza della Repubblica sarà raccontato il libro edito da Roberto Nicolucci Fame di storie, una sorta di biografia per immagini ed esperienze di Minà stesso, tra testimonianze e racconti. Alle 21.30, invece, al cinema Postmodernissimo in via del Carmine, andrà in onda la presentazione della serie Il cercatore di storie, di produzione Rai, e due spezzoni dell’intervista cui il giornalista teneva di più, quella con Muhammad Ali.
Entrambi questi eventi – dove sarà presente Loredana Macchietti Minà, compagna di vita del giornalista – fanno emergere la passione più grande di Gianni Minà: le storie. Fidel Castro, Papa Francesco, Maradona e Mennea, il Dalai Lama, Martin Scorsese, Garcia Marquez sono solo alcuni, e sono già tanti, dei nomi che hanno reso celebre un inviato Rai che sapeva non solo raccontare le persone, ma farle raccontare. Con competenza, passione, senza mai essere spregiudicato, con quell’entusiasmo che lo muoveva ad andare in giro per il mondo per dar sfogo alla propria curiosità.
Gianni Minà voleva fare il giornalista sportivo, era il suo sogno, ma la sua fame di storie l’ha ben presto spinto ad allargare le proprie vedute: si è interessato all’America Latina e ha coltivato, negli anni, nuove amicizie che lo hanno riempito, arricchito e che hanno, in parte, cambiato la sua vita.
Ero timido, ho fatto il giornalista per perdere la timidezza e sono capitato anche io nell'epoca dove tutto sembrava avere due anime, tre anime, una forza interiore
Passione e passioni che lo portarono in Sudamerica e negli Stati Uniti per raccontarne società e costume, ma restò sempre legato indissolubilmente a quell’Italia che stava vivendo il suo momento migliore. Fu anche editore e direttore della rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo, dal 2000 al 2015, e diresse la collana di Sperling&Kupfer “Continente desaparecido”. L’America Latina, del resto, esercitava su di lui un grandissimo fascino che raccontò attraverso libri, reportage e testimonianze.
In Fame di storie, l’indice ben riassume Minà e il suo amore per lo sport, la musica, il cinema, la politica, la letteratura, i diritti. Ognuna di queste parole, accompagnate al suo nome, spalancano mondi di storie e racconti al limite dell’incredibile proprio perché profondamente veri.
Di
| Minimum Fax, 2021Di
| Minimum Fax, 2020Di
| EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2017Di
| Rizzoli, 2016Di
| Roberto Nicolucci Editore, 2023Ti potrebbero interessare
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