Alla vigilia del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, l'ennesimo femminicidio scuote l'Italia e le statistiche. Ce ne parla in un video Micol Sarfatti.
Giulia Cecchettin è l’ultima in ordine di tempo. Prima di lei, solo nel 2023, non ancora concluso sono state uccise più di 100 altre donne. A cui si aggiungono tutte quelle maltrattate e molestate, vittime di cui non esiste una statistica ufficiale. Un dramma che non riusciamo ad arginare.
L’omicidio Cecchettin ha però colpito particolarmente l’opinione pubblica e lo ha fatto anche per gli incredibili tratti di “normalità” che ha in sé.
Due ragazzi di due famiglie solide, in una provincia benestante, tranquilla. L’università, lo sport, la laurea imminente di lei, quella mancata di lui.. Giulia e il suo assassino Filippo Turetta siamo noi, i nostri figli, amici, nipoti, conoscenti.
La quotidianità che diventa inferno. L'indignazione e il cordoglio, soprattutto online e sui social, sono stati senza precedenti. Davanti a un simile deragliamento della società sono reazioni fisiologiche, ma bisogna andare oltre. Il rumore e le opinioni non servono più. Ora è il momento di riflettere, analizzare e proporre, perché tra qualche mese non possiamo tornare a piangere un’altra donna. Dobbiamo però mettere in campo soluzioni concrete facendo rumore, per davvero, nella società e attivare la politica.
Anche per questo è importante scendere in piazza, in tutte le piazze d'Italia, sabato 25 novembre.
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