Giovedì 27 aprile 2023
Questo post è diviso in due, ma la protagonista è (quasi) la stessa: la pillola.
La prima puntata si svolge in America, dove una settimana fa la Corte Suprema, su richiesta della Casa Bianca, ha per ora autorizzato la continuazione della vendita della pillola abortiva; bocciando in sostanza la richiesta proveniente da 13 Stati i quali hanno vietato l’aborto chirurgico, di fare lo stesso con l’aborto chimico, che è peraltro il metodo maggiormente utilizzato dalle donne americane per impedire una gravidanza indesiderata. Se la Corte avesse accolto la richiesta, sarebbe stato un successo pieno per la destra religiosa che aveva già ottenuto la bocciatura della legge “Roe vs Wade”, che autorizzava l’aborto nella massima privacy e datava dal 1973. Fu la più grande vittoria trumpista, ma fu anche la fine del trumpismo; infatti il divieto di aborto – disumano e assurdo – ha condizionato le elezioni di midterm in favore dei democratici, dividendo il fronte repubblicano. Ora, il prosieguo della battaglia legale – che si combatte in venti stati e tornerà sotto altre forme alla Corte Suprema – condizionerà sicuramente la campagna presidenziale del 2024.
Di nuovo, si prevede, a favore di Biden e della sua vice Kamala Harris. A meno che… i repubblicani lascino perdere l’argomento. Ma questo non sembra realistico, qualunque sia il candidato.
La seconda parte del post si svolge in Italia; nel bel mezzo di una campagna del governo (che l’ha mutuata direttamente dal trumpismo, fonte alla quale si sono abbeverati sia Meloni che Salvini) si è ricominciato a parlare di necessità per le donne (bianche) di fare più figli, per impedire che avvenga la “sostituzione etnica”. Il ministro Giorgetti è arrivato a prevedere l’esenzione fiscale per le famiglie con due figli!
La legge sull’aborto è stata, per adesso velatamente, attaccata, così come l’accesso alla Ru486, la pillola abortiva.
Orbene, in questo clima, ha incuriosito parecchio il fatto che l’AIFA, l’Agenzia del Farmaco, abbia deciso di distribuire gratis a tutte le donne (anche minorenni) la pillola anticoncezionale, ad un costo per lo Stato stimato in 140 milioni, motivando la scelta con la necessità di difendere la salute della donna e sottolineando il fatto che, in Italia, solo il quattordici per cento delle donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni usa questo mezzo contracettivo, al contrario di altri paesi europei dove la percentuale sfiora il cinquanta per cento.
Stupore e malcelata rabbia del governo, che cerca di ritardare la decisione operativa. Possibile che sentiremo parlare di queste cose dalla donna, la madre, la cristiana Giorgia.
A meno che sia costretta a mandar giù la pillola.
Di
| Minimum Fax, 2021Di
| Feltrinelli, 2007Di
| Fandango Libri, 2022Potrebbero interessarti anche
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