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Hanif Kureishi: lo scrittore anglo-pakistano racconta il suo incidente

Immagine tratta dal libro "Racconti Condividi di Hanif Kureishi", Bompiani, 2013

Immagine tratta dal libro "Racconti Condividi di Hanif Kureishi", Bompiani, 2013

Perché le parole sono come azioni e fanno accadere le cose. Una volta che sono uscite dalla bocca non puoi più farle rientrare

Hanif Kureishi

Sono proprio le parole quelle di cui si sta avvalendo lo scrittore e sceneggiatore Hanif Kureishi, che dallo scorso 30 dicembre era stato ricoverato al Policlinico Gemelli in seguito ad un grave malore.

Prima da lì e poi dalla sua nuova camera, ci scrive, avvalendosi di Twitter, per farci conoscere la sua tormentosa e inaspettata vicenda.
La definisce una "bomba" che ha sconvolto la sua vita e quella dei suoi cari, raccontando di aver avuto un fortissimo mal di testa prima di perdere i sensi e risvegliarsi in una pozza di sangue, incapacitato a muoversi.

Le prime notizie ci avevano difatti preoccupato, poiché, subito dopo l'atterraggio nel nostro Paese per trascorrervi le feste, affiancato dalla compagna Isabella D'Amico, era stato colpito da uno svenimento e la conseguente caduta lo aveva costretto al ricovero urgente presso il reparto di terapia intensiva.

L'autore è stato presto raggiunto dai figli e, dopo qualche giorno, si è aggrappato alla sua fidata amica, ancora di salvezza: la scrittura.

Come in un memoir, racconta ogni piccolo e grande cambiamento, le gioie quotidiane, i colloqui con i medici e la rabbia più profonda per questa nuova condizione, così come per la perdita della propria autonomia.
Frasi brevi e concise, lucide e crude: qualcuno lo definisce già un nuovo capolavoro che, dal famoso Social cinguettante, si trasformerà in carta e inchiostro.

Nato il 5 dicembre 1954 a Londra da padre pakistano e madre inglese, è il celebre autore di Il Budda delle periferie, edito in Italia da Bompiani, dal quale è stato tratto un telefilm alla cui colonna sonora ha collaborato con David Bowie, si è sempre schierato al fianco dei rifugiati, creando un fil rouge tra le sue opere grazie alla propria origine multietnica.

L'emarginazione delle minoranze e il terrorismo islamico, sono infatti altri temi che l'autore ha a cuore. Ha scritto di immigrazione, mettendo al centro dei suoi libri giovani inglesi che, come lui, hanno radici indiane di cui prendere consapevolezza.

Nonostante i numerosi viaggi, ha scelto Londra come casa sua, e gli affetti ruotano - oltre all'unita famiglia - anche attorno al musicista dei Pink Floyd David Gilmour e allo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie.

Con la sceneggiatura di My beautiful laundrette, è stato candidato all'Oscar nel 1987 e dal suo romanzo Nell'intimità, il regista Patrice Chéreau ha tratto un film che si è aggiudicato il primo premio al Festival di Berlino 2001

Auguriamo una pronta guarigione, e soprattutto di poter ricominciare presto a poggiare le dita sui tasti di un computer o avvolgerle attorno a una penna. 
Siamo certi che le parole saranno comunque lì, pronte a dargli il bentornato a casa.

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Libri di Hanif Kureishi

L'ultima parola

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La parola e la bomba

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Di Hanif Kureishi | Bompiani, 2022

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Hanif Kureishi è nato a Londra da padre pakistano e madre inglese. È romanziere, drammaturgo, sceneggiatore (e per una volta anche regista: London kills me, 1991). Ha scritto le sceneggiature per i film di Stephen Frears My Beautiful Laundrette (1985) e Sammy e Rosie vanno a letto (1987) e per The Mother (2003) e Venus (2006) di Roger Mitchell; il romanzo Il Budda delle periferie (1990) è divenuto uno sceneggiato televisivo per la BBC, e dalla raccolta di racconti Love in a blue time (Bompiani, 1996) è stato tratto il soggetto del film Mio figlio il fanatico diretto da Udayan Prasad; dal romanzo Nell’intimità (Bompiani, 2000) Patrice Chéreau ha tratto il film vincitore al Festival di Berlino 2001, Intimacy.Bompiani ha pubblicato inoltre Il dono di Gabriel (2002), Il corpo (2003), Il mio orecchio sul suo cuore (2004), gli interventi politici Otto braccia per abbracciarti (2002) e La parola e la bomba (2006), i romanzi Ho qualcosa da dirti (2008), L'ultima parola (2013) raccolte di racconti come Il declino dell'Occidente (2010), Tutti i racconti (2011), Un furto (2015).

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