La redazione segnala

Salone del Libro 2022: un'edizione da numeri record

"Il Salone più grande di sempre". Nicola Lagioia l'aveva detto, e di fronte alle file chilometriche, ai migliaia di accessi e ai programmi cartacei esauriti non possiamo che crederci. 

Così si è conclusa l'edizione 2022 del Salone del Libro, un'edizione da numeri record, in termini di espositori, eventi, ma soprattutto di presenze. Sembra, infatti, che i visitatori siano stati 168mila, un primato che nemmeno l'edizione di ottobre 2021 era riuscita a raggiungere. Sabato la giornata con più accessi, giornata che ha visto code chilometriche davanti ai vari ingressi sin dalle 8 del mattino. 

Un'edizione decisamente lontana da ciò che abbiamo vissuto con il Covid. È stato questo il primo Salone con Covid "endemico", senza obbligo di GreenPass o mascherina. Certo, la mascherina era fortemente raccomandata nei padiglioni e obbligatoria nelle sale degli incontri, ma complice il caldo torrido che ha avvolto Torino negli ultimi giorni e la ventata di libertà di fronte a una raccomandazione, in pochi hanno seguito le indicazioni e sono stati prudenti. Forse ci sarebbe dovuta essere qualche attenzione in più, anche nel contingentamento delle presenze vista la situazione pandemica ancora in atto. 

Tra gli stand corrono persone con shopper, borse, persino trolley pieni di libri. Gli editori vendono, parlano, gli addetti ai lavori si dicono stupiti di una tale folla. È questa la situazione che abbiamo davanti. Ma di fronte a questo via vai continuo di gente, ai sorrisi degli editori e agli eventi inaccessibili per le troppe presenze, una domanda sorge spontanea: quei libri nelle valigie saranno mai letti? È la domanda che sorge spontanea sia a chi i libri li fa, sia a chi li ama, ma alla quale purtroppo non c'è ancoa risposta.

Le case editrici, felicemente sorprese, hanno guardato i loro autori firmare le copie di fronte a code interminabili. Alessandro BarberoErmal MetaZerocalcare, autori che abbiamo aspettato a lungo in fila, ma che ci hanno fatto dire "ne è valsa la pena". 

Non solo il Salone delle grandi case editrici, i cui stand sembravano delle vere e proprie librerie, ma anche il SalTo dei medio piccoli editori che con i loro stand curati maniacalmente hanno attirato l'attenzione di molti. Glifo Edizioni, Eris Edizioni, autoproduzioni editoriali come TINALS (This is not a love song) che hanno saputo conquistare chi, non del mestiere, non li conosceva ancora. 

Anche gli eventi hanno avuto un grande successo. Code per Alberto Angela, Roberto Saviano, Luciana Littizzetto, Francesca Michielin, Vittorio Sgarbi. Peccato per chi, abituato alle prenotazioni dell'anno scorso, non è riuscito a seguire gli eventi che avrebbe voluto per la troppa folla. Forse non avremmo dovuto dimenticare tutto del Covid. 

Il SalTo 2022 è stato quindi un successo, con le sue imperfezioni che lo hanno reso ancora più speciale. Ancora non siamo in grado di rispondere alla domanda che si sono fatti i tanti editori, ma i dati sulle vendite nei primi quattro mesi del 2022 dicono che il mercato editoriale italiano è florido. Ma i libri, si leggono veramente? Vi lasciamo così, con questa domanda aperta... alla prossima edizione del SalTo! 

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