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Appunti sul dolore di Chimamanda Ngozi Adichie

Il dolore mi inguaina a forza in una nuova pelle e mi strappa quella vecchia. Mi pento delle mie passate certezze: bisogna affrontare il lutto, parlarne, attraversarlo. Comode certezze di una persona che non ha ancora conosciuto il dolore

Adichie affonda la lama della scrittura nella carne fresca. Questo libro ha la potenza della ferita esposta, non tamponata, bisognosa di non essere arginata. Questi Appunti sul dolore urlano quello che ciascuno macina nell'ombra del proprio, di dolore, nell'inspiegabile mondo che mette in fila i passi e non si ferma davanti al più mostruoso dei momenti a cui un essere umano è condannato: vivere senza. Queste pagine sono scritte con l'atrocità di chi resta, di chi deve continuare a esistere senza.

Appunti sul dolore
Appunti sul dolore Di Chimamanda Ngozi Adichie;

Perdere qualcuno durante la pandemia di Covid-19, nel pieno del lockdown, è terribile; ancora più terribile è scoprire della morte di un padre durante una chiamata Zoom. Il racconto di queste pagine è cronaca di dolore e lutto, e della forza che, con fatica, se ne può trarre.

La tenerezza è disarmante, tanto quanto la rabbia, la sopraffazione di non poter accettare un'assenza definitiva. Tu lettore guardi dallo spioncino i ricordi di un'altra famiglia, le sue lacrime e ti incastri in un nuovo lessico, che non puoi masticare, non è tuo. Poi non sai bene come, non sai bene quando ma il tuo occhio è nella stanza, è esposto e non sbircia: si commuove. Il terrore del giorno che non immaginiamo arriva e genera un riassetto terrestre che è vulnerabilità e angoscia – mostra a chi scrive, ricorda a chi legge quanto la vita pesi anche solo in un soffio.

Io sono la figlia di mio padre. Un atto di resistenza e di rifiuto; il dolore ti dice che è finita mentre il cuore ti dice che non è vero; il dolore cerca di rattrappire il tuo amore al passato, mentre il cuore lo declama il presente

Adichie ha dato voce a quello che io stessa ho negato davanti al mio dolore, a quello che non volevo mi si attaccasse addosso. Perché non c'era niente da accettare, niente da imparare, niente da continuare. Ma so che il dolore è vento del Pacifico. Dimentica la cura e gonfia l'onda di annientamento. È tsunami improvviso che si scaglia veemente sulle rive della fragilità, la mia, la tua. Vorremmo essere scialuppa ma possiamo solo essere vortice, non ci è concesso neppure un remo consunto. È questo, del dolore, che mi atterrisce: la sua ciclicità infinita, la statura ciclopica, la necessità di nutrirsi del tuo spazio e di quello di chi hai attorno. Sulla sabbia restano dei detriti che appartengono solo alla battigia, non tornano in mare, non arrivano alla terraferma. Ma soprattutto, del dolore, mi spaventa il cambiamento del paesaggio – ciò che eri e non sarai più – una terra priva, una terra che era tua e che adesso non riconosci: perché è vero, sei terra sfiancata ma ancora in tempo, almeno tu, per non morire.

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Conosci l'autrice

Chimamanda Ngozi Adichie è nata ad Abba, in Nigeria, nel 1977 ed è cresciuta nella città universitaria di Nsukka. Là ha completato il primo ciclo di studi, poi proseguiti negli Stati Uniti.Già vincitrice di importanti premi con L'ibisco viola e Metà di un sole giallo (il Commonwealth Writers' Prize for Best First Book 2005, il primo, e l'Orange Broadband Prize 2007 e il Premio internazionale Nonino 2009, il secondo), entrambi pubblicati da Einaudi, con Americanah, il suo terzo romanzo, ha conquistato la critica aggiudicandosi il National Book Critics Circle Award 2013 e giungendo tra le finaliste del Baileys Women's Prize for Fiction 2014. Nel 2017 ha pubblicato, sempre per Einaudi, Cara Ijeawele, e nel 2009 una raccolta di racconti, The Thing Around Your Neck, uscita in Italia nel 2017 con il titolo Quella cosa intorno al collo, i cui temi principali sono le diverse relazioni tra genere, il razzismo e l'immigrazione; i protagonisti di queste storie sono tutte donne. La scrittrice è molto attenta al tema della parità di genere, per la quale ha anche pronunciato il discorso Dovremmo essere tutti femministi (Einaudi 2015) nel 2013 durante una conferenza TEDx. Nel 2018 è stat insignita del PEN Pinter prize.«Time Magazine» l'ha inclusa nell'elenco delle 100 persone più influenti al mondo nel 2014. Adichie è stata definita «la Chinua Achebe del XXI secolo».

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