Anni ’70, Stati Uniti, Thomas Bishop sta scappando da una costa all’altra del paese, lasciando dietro di sé una macabra scia di omicidi, soprattutto di donne. Alle sue calcagna un commissario e un giornalista investigativo cercheranno di prevedere e impedire la sua prossima mossa.
È così che fa la sua prima comparsa in letteratura la figura del serial killer, in una fuga e una caccia all’uomo descritte magistralmente dalla penna di Shane Stevens nel suo quinto romanzo Io ti troverò, uno dei thriller psicologici più ansiogeni che siano mai stati pubblicati, approdato in Italia molti anni dopo la pubblicazione americana del ‘79.
A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre. Quindici anni dopo, evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago, a New York.
E che il libro sia una pietra miliare del genere ce lo ha ricordato Donato Carrisi: venuto a parlarci de L’educazione delle farfalle (in una recente intervista che potete recuperare qui), lo scrittore non ha esitato un solo secondo sul libro cult da consigliarci: l’opera di Stevens – ci ha detto il maestro del thriller italiano, di cui abbiamo anche recensito l'ultima pubblicazione – è come «la Bibbia per tutti gli scrittori di thriller» e va annoverata a buon diritto nell’Olimpo della suspense tra i vari Stephen King, James Ellroy, Jeffery Deaver e Michael Connelly (tanto per citare alcuni nomi).
Shane Stevens è riuscito a dar vita a un romanzo sconvolgente, dove la storia atroce di Thomas Bishop si intreccia al contesto storico che fa da sfondo, portando alla luce le controversie e le ipocrisie di una società americana disposta a sopprimere ogni giudizio morale di fronte al proprio personale interesse. A questa abilità di intreccio, segno distintivo di un grande romanziere, si unisce la meticolosa descrizione psichica della fragile mente del protagonista, esposta in maniera distaccata e fredda, nei tipici toni della cronaca nera.
Lettura consigliata ovviamente agli amanti del thriller, ma anche a tutti coloro che volessero lasciarsi rapire dall’inquietudine, dalla paura, dall’ansia che ti lascia incollato alla pagina e che pochi scrittori sanno evocare così bene.
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