Consiglio d'autore

Maria Sole Tognazzi consiglia Niente di vero di Veronica Raimo

Un romanzo di contro-formazione? Un romanzo di de-formazione, di formazione al contrario, forse?

Quello che Veronica Raimo fa in Niente di vero (Einaudi) è ricostruire a partire dai ricordi la sua storia e quella della sua famiglia, con tutti i limiti, le psicosi, i banali e meno banali difetti di madre, padre e fratello. Lo fa con una scrittura leggera e dissacrante, che distrugge con ironia tutte le idiosincrasie che nascono quando un rapporto forzato – come quello familiare – è costretto a prolungarsi.

Niente di vero
Niente di vero Di Veronica Raimo;

Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l'uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c'era. Veronica Raimo sabota dall'interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada.

Ne esce un ritratto buffo, divertente, talvolta un po’ inquietante, in grado di suscitare in ogni lettore, ne siamo sicuri, un sorriso sincero e forse amaro, perché il ritratto della famiglia Raimo alla fin fine non si discosta troppo da quello della nostra.

Maria Sole Tognazzi, la regista di Dieci Minuti, il film tratto dal quasi omonimo romanzo di Chiara Gamberale, ci ha confessato di essersi emozionata e anche un po’ commossa leggendo Niente di vero. L’abbiamo incontrata insieme all’attrice Barbara Ronchi, in occasione dell’uscita del film al cinema, e al termine della nostra intervista ci ha consigliato proprio il romanzo di Veronica Raimo.

L’opera è stato un successo di pubblico e non solo: a vincere è sicuramente la trasposizione in commedia dei disastri familiari, la metaforica uccisione genitoriale fatta attraverso uno stile pungente, tremendamente sincero, che nella sua sdrammatizzazione innalza il livello di attenzione del lettore. Tanti sono i predecessori letterari che hanno scelto la via catartica della scrittura per combattere il demone-padre o il demone-madre; senza addentrarci in paragoni forzati, Veronica Raimo ha dato vita a un romanzo di formazione moderno dove gli episodi che trapelano dalla memoria – meschina messaggera di falsità – ci arrivano filtrati dal suo tono spudorato e pungente che smonta la canonica cupola familiare; in fin dei conti, lei ci avverte fin dal titolo.

Niente di vero è insomma la storia di una madre onnipresente, di un padre simpaticamente nevrotico, di un fratello geniale che ruba la scena e di Veronica, che cerca di trovare la sua strada. Siamo certi che la scrittrice si sia presa qualche rivincita con questo romanzo, a cominciare dalla vittoria del Premio Strega giovani e del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci, entrambi vinti con questo titolo nel 2022.

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Conosci l'autore

Veronica Raimo è una scrittrice italiana. Ha pubblicato i romanzi: Il dolore secondo Matteo per minimum fax (2007), Tutte le feste di domani per Rizzoli (2013), Miden per Mondadori (2018) tradotto in USA, UK e Francia. Nel 2022 esce per Einaudi, Niente di vero, romanzo grazie al quale si aggiudica il Premio Strega Giovani e il Premio letterario Viareggio-Rèpaci. Nel 2019 ha pubblicato per Feltrinelli la raccolta di poesie Le bambinacce scritto con Marco Rossari. Nel 2012 ha scritto la sceneggiatura del film Bella addormentata di Marco Bellocchio. Traduce dall'inglese per diverse case editrici, tra gli autori: F. Scott Fitzgerald, Ray Bradbury, Octavia E. Butler. Ha scritto su varie testate, tra cui "Il Manifesto", D-La Repubblica", "Amica", "Robinson", "Rivista Studio", "Linus", "Rolling Stone" e oggi collabora con "TTL" e "Il tascabile".Nel 2023 esce per Einaudi, La vita è breve, eccetera, vincitore del Premio Chiara 2024.

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