Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura
… chiunque potrebbe completare questa terzina, fonte di incubi quando sei uno studente delle superiori e non cogli la bellezza che il nostro sommo poeta è riuscito a racchiudere in tre cantiche in rima. L’italiano non esisteva ancora, se non come volgare utilizzato quasi più per gioco dai poeti medievali, ma con la Commedia Dante ha voluto consacrare la nostra lingua.
Di letture, commenti, analisi critiche ne sono state fatte a migliaia, da studiosi italiani e stranieri, e ancora (e probabilmente per sempre) non sappiamo cosa veramente Dante abbia scritto, quali parole abbia scelto per costruire così faticosamente il poema, che sarà definito divino solo più tardi da Boccaccio. Ma da un’opera così significativa e gigantesca, ognuno può e deve ricercare le proprie domande e risposte, a seconda che si ascolti il suono, si osservi la parola, ci si interroghi sui significati metaforici (tanti) dietro le terzine dantesche.
“Perché mai dovreste leggere la Commedia, questo libro lungo, difficile, remoto da noi nella sua visione del mondo, e che ha anche il difetto di essere scritto in versi? Perché in fin dei conti – una volta messe da parte le illusioni, le distrazioni – la vita è una cosa seria, soprattutto perché si conclude con la morte.
Nel caso del commento di Claudio Giunta alla prima cantica, Inferno. La Commedia di Dante raccontata da Claudio Giunta, edito da Feltrinelli, ciò sui cui il professore di letteratura medievale si sofferma è l’emotività, lo spirito e il genio che il poeta fiorentino ha concentrato nei suoi passi, nei neologismi, nei luoghi scaturiti dalla sua immaginazione.
Paolo Di Stefano, da bravo uomo di lettere, ha particolarmente apprezzato questa lettura. Dopo la nostra intervista a proposito di Mai più Vajont 1963/2023. Una storia che ci parla ancora (Fuoriscena), scritto dal giornalista insieme a Riccardo Iacona, sotto nostra richiesta ci ha infatti consigliato il nuovo commento all’Inferno di Claudio Giunta, definendolo un «racconto molto particolare»:
È fuori da tutti gli schemi critici o accademici, è un racconto molto sciolto ed emotivo, dove si mettono in evidenza luoghi importanti della prima cantica della Divina Commedia, ma lo si fa in un modo spiritoso
Se avete voglia di rileggere l’Inferno, ma non sapete come distinguere le centinaia di edizioni esistenti, Inferno. La Commedia di Dante raccontata da Claudio Giunta è un’ottima lettura, raffinata e coinvolgente, per accompagnarvi nel viaggio offerto da una delle opere più belle al mondo, e scaturito da una delle menti più geniali di ogni tempo.
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