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Un colpevole quasi perfetto di Pascal Bruckner

Se la riconciliazione è impossibile, se neri e bianchi, uomini e donne non possono più vivere assieme, cosa resta?

In Un colpevole quasi perfetto Pascal Bruckner si chiede che cosa succede quando il progressismo si trasforma in oscurantismo. A seguito delle grandi battaglie per i diritti civili, per l'uguaglianza di genere e contro ogni forma di razzismo, oggi l'Occidente si trova di nuovo diviso in fazioni sotterranee, nuove ma non per questo meno allarmanti. Altre forme di pregiudizio rendono impossibile una riconciliazione tra vecchie categorie sociali che si trovano ancora una volta in lotta tra loro: uomini e donne, bianchi e neri, eterosessuali e membri della comunità lgbtq. L'inversione degli addendi nella formazione del pregiudizio non cambia il risultato nello scontro sociale. Perché oggi, come spiega con inarrestabile schiettezza Pascal Bruckner, "per i fautori di tre diversi discorsi, quello neofemminista, quello antirazzista e quello anticolonialista, il colpevole è ormai l’uomo bianco, ridotto al colore della sua pelle."

Viviamo in una società nella quale in un campus universitario, come quello dell'Antioch College in Ohio, non solo è sconsigliato ai professori maschi ricevere studentesse nel proprio studio a porta chiusa, ma si consiglia inoltre di registrare le conversazioni per evitare possibili fraintendimenti: il licenziamento è dietro l'angolo ad ogni minima ambiguità.

Forse è utile avere il coraggio di chiedersi dove ci può portare una società in cui si ritiene che i rapporti sessuali tra un uomo e una donna debbano essere accordati per scritto e firmati, una società in cui "No means no" in ogni caso mentre "sì" può voler dire anche "forse", oppure "no". Una società in cui le antiche tradizione di discriminazione trovano nuovo terreno fertile in un antirazzismo razzista che sostiene teorie come quelle della non promiscuità, secondo la quale i bianchi sono dominanti per natura, e per questo devono essere banditi quanto più possibile dalle associazioni militanti. Questa nuova forma di discriminazione si manifesta in eventi come quello avvenuto in Francia nel 2017, quando il sindacato degli insegnanti Sud Éducation 93 ha organizzato dei laboratori di non promiscuità che escludevano i bianchi in nome di una lotta anticolonialista e antirazzista. I nuovi razzisti adoperano così gli stessi schemi utilizzati dalle destre più estremiste, semplicemente spostandoli su un capro espiatorio diverso: il maschio etero bianco e l'Occidente. L'Occidente diventa infatti il bersaglio perfetto per questi nuovi moti sociali, e l'uomo occidentale per primo introietta il senso di colpa e ammette i propri crimini, vivendo un profondo senso di disprezzo per se stesso.

Ma infine viene da chiedersi: "se l’Occidente finisse per farsi da parte e i «bianchi» scomparissero [...] a chi potremmo mai imputare le disgrazie del pianeta?"

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