Con "Una questione privata" Beppe Fenoglio riesce a far vivere la storia. Da universitario, quando ho seguito le vicende di quel partigiano nelle Langhe, ho corso con lui, sono diventato parte di lui, ho provato i suoi sentimenti e sono stato avvinto dalla storia. Queste sono tutte le cose che a me interessano in una lettura e che rendono "Una questione privata" il mio libro cult
Langhe, Seconda guerra mondiale. Il vento forte e radente scrosta la ghiaia e la fa ruscellare per la strada. È appena spiovuto e il fango, a ogni batter di piede, schizza dai fianchi. Masse indistinte di nebbia grigia giacciono fisse sui pendii. Da una villa solitaria sulla collina che digrada sulla città di Alba si sente filtrare, attraverso la porta, la musica “insopportabilmente triste” di Over the rainbow. Quel disco era stato il primo regalo di Milton a Fulvia.
Milton è un giovane studente universitario. Anglofilo e solitario, è un partigiano che milita nelle formazioni autonome ed è il protagonista del romanzo Una questione privata di Beppe Fenoglio. Milton è una sorta di alter ego del suo autore. Nato nelle Langhe nel 1922 e formatosi su una cultura letteraria appartata e anticonformista, nutrita principalmente con romanzi inglesi e americani, anche Fenoglio fu partigiano: prese infatti parte alla fulminante esperienza della Repubblica Partigiana di Alba, intensa quanto breve e destinata a lasciare un segno indelebile sulla sua produzione narrativa.
Una questione privata, libro cult dello scrittore Giorgio Scianna, in libreria con Le api non vedono il rosso (Einaudi, 2021), fu pubblicato per la prima volta da Garzanti dopo la morte di Fenoglio, nel 1963, all’interno del volume Un giorno di fuoco, che raccoglie i racconti inediti stesi dallo scrittore piemontese tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. Una pubblicazione postuma, come postumo fu il successo di Fenoglio, autore dall’indole libera, distaccata e scontrosa, oggi considerato il maggiore narratore della Resistenza e fra i più grandi scrittori italiani del secondo dopoguerra.
I suoi romanzi Primavera di bellezza, Il partigiano Johnny e, appunto, Una questione privata sono opere esemplari della narrazione della guerra partigiana.
Un altro scrittore che vede in Fenoglio uno dei suoi punti di riferimento è Andrea Scanzi.
Giornalista di punta del “Fatto Quotidiano”, Scanzi scrive principalmente di attualità e politica e nel suo ultimo libro, Sfascistoni. Manuale di resistenza a tutte le destre (PaperFIRST, 2021) una delle figure cardinali nel portare avanti la sua invettiva contro i nuovi fascisti è proprio Fenoglio, che riteneva che uno dei problemi dell’Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu l’amnistia di Togliatti, che segnò la mancanza di un cambiamento delle persone chiave nelle istituzioni, permettendo a molti ex fascisti di reinserirsi senza grosse difficoltà nella vita del Paese, perpetuando un’ideologia che, purtroppo, permane anche tra i politici di oggi.
In particolare, tra i libri del grande scrittore, Andrea Scanzi considera Una questione privata uno fra quelli che gli hanno cambiato la vita:
“Una questione privata" è un libro straordinario che riesce a tenere insieme la dimensione pubblica, quindi la Resistenza, la Seconda Guerra mondiale e la speranza di uscire dal terrore nazifascista con la dimensione privata, perché il protagonista Milton è un partigiano e vuole la liberazione dell’Italia anzitutto perché ha un propellente straordinario che si chiama amore, un amore peraltro idealizzato che finirà malissimo. È difficilissimo tenere insieme la dimensione pubblica e quella privata in un libro, in una canzone o in un film e Beppe Fenoglio lo fa in maniera straordinaria: è stato uno dei più grandi narratori del Novecento, non solo a livello italiano, ma mondiale e dovrebbe venire studiato in tutte le scuole. Chi non ha ancora letto "Una questione privata" ha tutta la mia invidia perché si divertirà, soffrirà, piangerà e si emozionerà come poche altre volte nella sua vita
La Resistenza viene raccontata da Fenoglio con semplicità, senza retorica, attraverso un realismo crudo e tragico fondato sull’estrema fedeltà ai dati dell’esperienza vissuta: nei romanzi del ciclo partigiano il lettore ritrova i combattimenti sanguinosi, l’esplosione di violenza degli scontri a fuoco, la durezza disumana di un mondo contadino spazzato via dalla miseria e dalla sofferenza della guerra.
L'adattamento cinematografico
È del 2017 la versione cinematografica liberamente tratta dal capolavoro di Fenoglio e diretta dai fratelli Taviani. Dalle stesse parole dei registi emerge il forte intento di intrecciare l’aspetto privato della storia d’amore con la tensione della lotta partigiana, “un dramma d’amore innocente e pur colpevole, perché nei giorni atroci della guerra civile il destino di ciascuno deve confondersi con il destino di tutti.”
In Una questione privata il tema della lotta partigiana si lega indissolubilmente al tema privato della ricerca della verità inseguita da Milton a proposito della sua delusione sentimentale e del tradimento di Fulvia, ora innamorata del suo più caro amico, Giorgio Clerici.
Il romanzo inizia in medias res, proprio quando Milton interrompe il suo giro di perlustrazione per visitare la villa di Fulvia e si conclude nello stesso luogo, in un bosco nei pressi della villa: un romanzo dalla struttura circolare e rigorosa, cui corrisponde uno stile conciso, compatto, tagliente.
Poi ho capito che attraverso l’esperienza e la presa di coscienza di Milton, io stesso comprendevo anche una pagina di Storia, approfondendo e decifrando dei momenti complicati. Una questione privata è un romanzo capace di coinvolgere piacevolmente, di creare ganci continui che portano il lettore ad andare avanti ma nello stesso tempo gli fanno capire che si sta parlando di ben altro: si sta parlando di amore, di amicizia, di guerra, di ideali e accorgersene, però, un minuto dopo… per me è stata una scoperta fondamentale per l'idea stessa della scrittura e della narrativa
Una questione privata è un libro essenziale sulla Resistenza e sul significato stesso dell’esistenza, sul senso profondo del sopravvivere e ricercare la verità. Lo scroscio sferzante della pioggia, violento e dolce ad un tempo, scandisce la ricerca assillante di Milton e il lettore si trova a correre insieme a lui per boschi e crinali, assalito dai banchi di nebbia, “vedendo pochissimo della terra e nulla del cielo”, ma continuando a correre, ancora, facilmente, irresistibilmente.
In occasione del centenario della nascita, ripercorriamo la vita e le opere dello scrittore della Langa partigiana
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