I migliori manga spokon da leggere

Quel momento a pochi secondi dalla fine della partita, il canestro decisivo. Quel momento in cui basterebbe un solo colpo per far cadere l’avversario al tappeto. Quel momento in cui non c’è nient’altro se non tu e il tuo obiettivo, la linea del traguardo a pochi metri mentre le gambe ormai stanno cedendo, il battito del cuore che rimbomba nelle orecchie, e non puoi mollare per niente al mondo, perché tutta la tua vita ti ha portato fin lì, per compiere questi ultimi passi che sembrano chilometri.

Sono questi momenti, carichi di tensione e di speranze, che rendono leggendari gli spokon, i manga di genere sportivo.

La loro vera essenza è la tenacia sportiva (supōtsu konjō in giapponese, la cui contrazione dà spokon) da cui prendono il nome, e li ha resi popolari fin dalla loro comparsa su riviste per ragazzi negli anni ‘50, in un Giappone post-bellico in cerca di una nuova speranza, rendendoli ancor più amati dopo i giochi olimpici di Tokyo del 1964.

La perseveranza e lo spirito di sacrificio dei giovani atleti che comparivano nelle pagine di questi magazine erano un esempio per le nuove generazioni, a cominciare da Hoshi Ittetsu, protagonista di La stella dei Giants, serie sul mondo del baseball creata nel 1966 da Ikki Kajiwara e Noboru Kawasaki.

Che parlino di sport nazionali giapponesi (baseball, sumo) o che ne introducano di meno praticati nel panorama nipponico (ne fu un esempio il basket raccontato da Slam Dunk di Takehiko Inoue negli anni ‘90), gli spokon sono storie di formazione che spesso raccontano di un bisogno di riscatto: davanti ad una società che ci bolla come outsider (Rocky Joe di Asao Takamori e Tetsuya Chiba), davanti ad un destino drammatico contro cui chiedere vendetta (Forza Genki! Forza Sugar di Yuu Koyama), o davanti a chi ci ha presi in giro perché i nostri sogni sembravano troppo più in alto di noi (Haikyu!! di Haruichi Furudate).

C’è voglia di mettersi in gioco, di mettersi a dura prova, di pensare in grande e agire ancor più in grande, come nessuno si sarebbe aspettato da noi, assaporando il piacere della competizione. È forza fisica ma soprattutto forza di volontà, alla ricerca della propria strada per raggiungere la vittoria.

Precisione nella descrizione delle tecniche, disegni dinamici che restituiscono la forza dell’azione, ma anche momenti di riflessione, in cui il tempo sembra dilatarsi e ogni mossa viene ragionata, senza però perdere la tensione di un attimo cruciale e irripetibile: questa è la miscela dei migliori spokon.

Inoltre, alcuni titoli spokon hanno permesso al pubblico italiano di scoprire sport poco conosciuti nel nostro paese: ne è un esempio il go, gioco da tavolo strategico su cui si basa la serie Hikaru no go di Yumi Hotta e Takeshi Obata.

Negli anni, lo spokon ha subito molte influenze da altri generi, con contaminazioni che vanno da commedia/dramma scolastico (Touch di Mitsuru Adachi), alla storia sentimentale (Swan di Kyoko Ariyoshi) fino a risvolti da battle royale (Blue Lock di Muneyuki Kaneshiro e Yusuke Nomura), creando storie adatte a tutti i tipi di lettrici e lettori.

Ed è a oggi un universo in continua espansione.

Ci sono manga che hanno fatto la storia, quella con la S maiuscola: è il caso di Rocky Joe, il cui protagonista Joe Yabuki incarna lo spirito combattivo e ardente dei giovani giapponesi che, negli anni tra il 1968 e i primi anni ‘70, scendevano in strada per manifestare a gran voce.

Joe, ragazzo dei bassifondi che sa solo tirar pugni, orfano di famiglia e alla ricerca di uno scopo che dia senso alla sua vita, scopre di poter essere bravo in qualcosa e ci si butta a capofitto, disposto a tutto pur di diventare il campione del mondo. Un manga di formazione in cui la boxe è la via del riscatto sociale, che passa attraverso la dedizione di Joe per diffondersi nei cuori di migliaia di lettori, consacrandolo a eroe di un’intera generazione.

In terza media, Shoyo Hinata vuole diventare come il piccolo gigante, un fortissimo asso della pallavolo di bassa statura. Niente può scoraggiarlo: né l’essere l’unico membro della squadra scolastica di pallavolo, né che questo sport sia spesso considerato più adatto alle ragazze, né la sua scarsa preparazione, né tanto meno la sua altezza.

Nello scontro con avversari molto più preparati di lui, Hinata si imbatte nel re del campo Tobio Kageyama, un incontro che porterà entrambi i ragazzi a scoprire quanto competizione, fiducia e gioco di squadra siano la ricetta per il successo sul campo. Personaggi a cui è impossibile non affezionarsi, determinazione e azioni memorabili in un manga che è stato il secondo più venduto in Giappone tra il 2010 ed il 2019.

Combattere contro gli stereotipi di genere non è semplice: lo sa bene Junpei Murao che fin da piccolo vorrebbe studiare danza classica, uno sport attraverso il quale pensa di potersi esprimere liberamente, col corpo e col cuore. Ma il giudizio degli altri e le prese in giro di chi lo chiama femminuccia lo fanno rinunciare al suo sogno. Almeno fino a che non incontra Miyako Godai, una nuova compagna di scuola figlia di un’insegnante di danza, e allora tutto comincia a cambiare.