Sempre tornare ai vent'anni perduti. Daniele Mencarelli racconta il suo romanzo

"La poesia è l'arte dell'incontro", sostiene Daniele Mencarelli.
Ed è una dichiarazione che potrebbe leggersi nei due sensi che il significato consente di immaginare: perché se è vero che la poesia presuppone l'incontro fra due sensibilità - quella di chi mette su carta le proprie emozioni e riflessioni attraverso il potere della parola e quella di chi quelle stesse parole è pronto a recepire e sentire come proprie - è altrettanto vero che incontrare qualcuno - incontrarlo veramente, entrare in contatto con la sua parte più autentica - porta con sé qualcosa di profondamente poetico. 

Sempre tornare è la nuova prova narrativa dell'autore che in molti hanno imparato ad amare con Tutto chiede salvezza, e di quel formidabile exploit, il  libro conserva il tratto fondamentale: l'intensità.
Noi abbiamo voluto incontrare Daniele Mencarelli per parlare assieme a lui dello struggimento per la giovinezza, che sembra attraversare come una filigrana dorata le pagine di questo splendido libro, e quel che abbiamo trovato è un autore che non ha paura di esprimere la propria fragilità. Sarà forse questo a fare di Mencarelli uno scrittore vero, potente, capace di restituire sentimenti universali anche quando racconta una storia assolutamente personale, che non potrebbe essere altro che sua.