Come ogni tanto racconto, questa è la storia di un uomo che non si voleva raccontare
Quanto lavoro c'è dietro al racconto della vita di un uomo?
Tanto, anzi: tantissimo. Tommaso Ebhardt ce lo fa capire chiaramente, rievocando ia fatica di Sisifo che ha affrontato per raccogliere i materiali e le testimonianze che danno forma al suo nuovo libro, Leonardo Del Vecchio.
Il Patron di Luxottica è materia ottima per un giornalista come Ebhardt, che prima di questo exploit aveva pubblicato un libro (vendutissimo) sulla vita di Sergio Marchionne, del quale è stato amico personale. Ma se la vicenda di Del Vecchio riassume alcuni tratti tipici delle storie di imprenditori di successo - a partire dall'inesauribile voglia di superarsi e andare oltre quanto fatto fino a quel momento - e altri aspetti, strettamente legati alla sua biografia, sui quali fare luce è stato difficilissimo soprattutto a causa della riservatezza del diretto interessato.
Dalla povertà delle case popolari all'orfanotrofio, da una bottega in periferia a una fabbrica nelle Dolomiti, fino a diventare il numero uno. Con un'idea fissa in testa: «essere il più bravo».
Nel libro c'è la storia di un bambino che nasce dopo la morte del padre, mancato mentre lui era nel grembo della madre, e cresce in un contesto segnato dalla povertà e dalla guerra. La sua è stata un'infanzia difficile anche perché passata ai Martinitt, storico orfanotrofio di Milano. Ma in quell'Istituto, assieme a tanti altri ragazzi cui la vita aveva offerto poche opportunità, Del Vecchio impara soprattutto una cosa: l'importanza delle regole.
Su quel primo, fondamentale precetto, Del Vecchio riuscirà a edificare una parabola imprenditoriale senza eguali. Da Agordo, piccolo centro del bellunese, in Veneto, il lavoro sulle montature per occhiali che Del Vecchio comincia a fare nei primissimi anni sessanta si espanderà, fino a far diventare la sua Luxottica la principale realtà mondiale nel campo dell'occhialeria.
Quella raccontata da Ebhardt è dunque una storia difficile e ricca di sviluppi imprevisti, raccontata da un giornalista che ha fatto un lavoro certosino a partire dalle ricerche svolte nell'archivio dell'orfanotrofio dei Martinitt.
Il suo è uno sguardo che abbraccia la Milano dell'epoca, l'Italia del dopoguerra. Leonardo Del Vecchio è un libro che parla prima del mondo in cui il bambino, poi uomo, è cresciuto. Un libro che ha dovuto per forza prendere questa strada di fronte a un imprenditore che di sé vuole dire il meno possibile.
Se vi interessa, quindi, la storia di una delle più grandi realtà imprenditoriali italiane, Leonardo Del Vecchio è l'approfondimento che fa per voi curiosi. Curiosi proprio come Tommaso Ebhardt, che di fronte a un paio di occhiali ben fatti, un giorno, si pose la domanda che lo avrebbe portato a scrivere questo libro: chi li ha fatti?
Ho pensato che quella storia andava raccontata
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