La redazione segnala

L'anniversario della strage alla stazione di Bologna

Entro la fine del 2023 potremmo avere i giudizi d’appello, se non già la conclusione definitiva di questi due “viaggi giudiziari” che stanno consolidando e arricchendo il quadro di conoscenze sul più grave massacro della storia repubblicana nei suoi elementi fondamentali

Benedetta Tobagi

Se lo scorso anno, martedì 2 agosto 2022, vi foste trovati a viaggiare in treno verso le meritate vacanze, vi sarebbe potuto capitare di imbattervi in una donna, un ragazzo, un bambino vestiti di bianco, con una valigia, che raccontano una storia ad alta voce.

Non avreste dovuto scappare via, qualora li aveste incontrati: non erano predicatori eccentrici, né matti.
Vi sareste infatti imbattuti in uno degli 85 cantastorie che portavano A destino (questo il titolo del progetto), i viaggi interrotti delle altrettante vittime della strage di Bologna, a 42 anni dalla loro morte, ora 43. L’idea di completare quei viaggi è venuta a una delle migliaia di studentesse che ogni anno, grazie al sostegno della Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e dell’Associazione dei famigliari delle vittime, visitano con la storica Cinzia Venturoli il memoriale nella sala d’aspetto di seconda classe dove scoppiò l’ordigno.

Per dare corpo all'idea, la compagnia Teatro dell’Argine ha lavorato per mesi con 85 cittadini volontari in un laboratorio insieme teatrale e civile, così da poter rendere omaggio in modo non retorico a quelle vite spezzate, creando una connessione autentica tra il loro vissuto quotidiano e il nostro.
È toccato a loro, ma poteva essere il destino di chiunque di noi, o dei nostri cari. 

Il 2 agosto 1980 cominciò anche un altro viaggio tuttora incompiuto, che nonostante tutto – lento, tortuoso, irto d’ostacoli – prosegue verso la sua destinazione: quello della giustizia. Dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per strage del NAR Gilberto Cavallini (che si aggiunge a quelle già definitive dei terroristi neri Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini) nel gennaio 2021, il 2022 ha visto la pronuncia in primo grado di una sentenza molto importante nell’altro procedimento giudiziario ancora aperto, il cosiddetto “processo ai mandanti”, in cui è stato condannato all’ergastolo per strage anche il camerata neofascista e poi killer di ‘ndrangheta Paolo Bellini.

Entro la fine del 2023 potremmo avere i giudizi d’appello, se non già la conclusione definitiva di questi due “viaggi giudiziari” che stanno consolidando e arricchendo il quadro di conoscenze sul più grave massacro della storia repubblicana nei suoi elementi fondamentali: il ruolo esecutivo dei NAR, in collegamento con altri ambienti del terrorismo nero, la rete di complicità inconfessabili che hanno portato i servizi segreti dell’epoca a depistare clamorosamente le indagini e soprattutto il ruolo centrale della loggia massonica P2 di Licio Gelli (già condannato per depistaggio) di cui ora stanno emergendo in modo compiuto le responsabilità come mandante e finanziatore anche della strage del 2 agosto 1980 (grazie alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla potentissima loggia, sapevamo già che aveva offerto l'“essenziale retroterra economico, organizzativo e morale” all’altra grande strage bolognese, la bomba sul treno Italicus, che il 4 agosto 1974 uccise 12 persone a poco più di quaranta chilometri dalla stazione che verrà colpita sei anni dopo). Sentenze che tolgono fiato e credibilità a chi, da decenni, contesta la ricostruzione storico-giudiziaria dei fatti, evocando più o meno fantomatiche “piste internazionali”.


Se volete saperne di più, per un inquadramento generale vi raccomando la lettura del saggio di Cinzia Venturoli, Storia di una bomba. Bologna, 2 agosto 1980: la strage, i processi, la memoria (Castelvecchi 2020), insieme alla visione del documentario realizzato da Carlo Lucarelli per Blu notte, disponibile gratuitamente online; per approfondire la vicenda, Riccardo Bocca, in Tutta un’altra strage (Rizzoli 2011) vi guida nel labirinto dei processi già conclusi, mentre Roberto Scardova, L’oro di Gelli (Castelvecchi 2020) racconta le inchieste degli ultimi anni che hanno gettato una nuova, sinistra luce sul coinvolgimento della P2 e dei servizi segreti.

Perché addentrarsi nella storia della bomba del 2 agosto vuol dire guardare in faccia certi feroci meccanismi del potere che si sono riproposti con le stragi mafiose del 1992, e oltre.

I libri per approfondire la vicenda della strage di Bologna

L'oro di Gelli

Di Roberto Scardova | Castelvecchi, 2020

La strage di Bologna

Di Paolo Morando | Feltrinelli, 2023

La strage di Bologna

Di Alex BoschettiAnna Ciammitti | Becco Giallo, 2019

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Scrittrice e storica, la milanese Benedetta Tobagi è nata nel 1977. Laureata in filosofia PhD in storia, ricercatrice indipendente, è stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con “Repubblica”. Si occupa di progetti didattici e formazione docenti sulla storia del terrorismo e degli anni Settanta. Nel 2009 pubblica il suo primo libro Come mi batte forte il tuo cuore (Einaudi) dedicato alla memoria del padre Walter, ucciso da un gruppo terroristico di estrema sinistra, che vince numerosi premi letterari. Nel 2011 per la sua attività giornalistica riceve il “Premiolino”. Nel 2013 esce Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita, sempre edito da Einaudi, nel 2016 La scuola salvata dai bambini (Rizzoli). Nel 2019 con Einaudi escono Piazza Fontana. Il processo impossibile e l’edizione aggiornata di Una stella incoronata di buio. Nel 2020 pubblica Giona nella collana “I libri della Bibbia” dell'editore Piemme. Nel 2022, sempre con Einaudi, La Resistenza delle donne, vincitore del Premio Campiello 2023, e nel 2023 Segreti e lacune. Le stragi tra servizi segreti, magistratura e governo.

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