Diario di bordo

Un grande diplomatico russo

Martedì 24 maggio

Forse la storia la sapete, forse ancora no; ma è molto bella. Ieri, lunedì, un diplomatico russo di “medio livello”, Boris Bondarev, in forza per il suo paese alla missione ONU a Ginevra, ha dato le dimissioni dal suo incarico con questa mail, mandata a colleghi e superiori:

“In vent’anni di carriera ho visto diverse svolte della nostra politica estera, ma mai come il 24 febbraio mi sono vergognato del mio paese. 
La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche, forse, il più grave crimine contro il popolo russo, con una lettera Z in grassetto che cancella tutte le speranze e le prospettive di una società libera e prospera nel nostro paese. Coloro che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: rimanere al potere per sempre, vivere in pomposi palazzi di cattivo gusto, navigare su yacht paragonabili per stazza e costi all’intera Marina russa, godendo di un potere illimitato e di una completa impunità. Per raggiungere questo obiettivo sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie. Migliaia di russi e ucraini sono già morti solo per questo”.

I giornali americani New York Times e Washington Post hanno messo la notizia in apertura di prima pagina, tanto la considerano importante: è infatti il primo rappresentante della diplomazia che si oppone al suo governo. E con che parole e che argomenti! Effettivamente non si era mai visto niente di simile, “a guerra in corso”: immaginatevi un diplomatico americano dire le stesse cose del suo governo ai tempi della guerra in Vietnam; non ci fu. Immaginatevi un diplomatico tedesco dire la stessa cosa ai tempi della guerra di Hitler; non ci fu. È un caso eccezionale. Così come lo è la sua lezione di geopolitica (noi siamo invasi di geopolitici di risulta e di esperti di giornata): la guerra è stata scatenata da una cricca che pur di mantenere il suo potere e i propri lussi da mafiosi, non si fermerà di fronte a nulla.

Grazie, Boris! Passerai alla storia come un grande - e molto coraggioso - diplomatico al servizio del proprio paese, e della sua dignità.

Spero di vederti presto nelle nostre televisioni!  

(sul suo account LinkedIn ha scritto: “disponibile a valutare offerte di lavoro”).

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