La redazione segnala

I primi sessant'anni di Bret Easton Ellis

© Immagine tratta dal libro "Bianco" di Bret Easton Ellis, Einaudi 2019

© Immagine tratta dal libro "Bianco" di Bret Easton Ellis, Einaudi 2019

Compie sessant’anni oggi lo scrittore americano Bret Easton Ellis.

Scrittore, sceneggiatore, autore di podcast e – quasi – regista, Easton Ellis rappresenta uno dei simboli della Generazione X americana – quella cresciuta negli anni 1980 e un po’ troppo nostalgica - ed è uno degli scrittori più celebrati e discussi degli ultimi decenni. Perché lui le cose le pensa le dice, le scrive, senza interessarsi molto delle conseguenze.

Bianco
Bianco Di Bret Easton Ellis;

Segnalato dalla Rivista Studio tra le 10 migliori letture dell'anno 2019: «Suscitare ammirazione e risentimento nella stessa misura, se non è un libro dell’anno questo, difficilmente può esserlo qualcos’altro.»

Nato a Los Angeles il 7 marzo 1964, il giovane Bret passa un’infanzia e un’adolescenza un po’ travagliata: i genitori si separano in maniera burrascosa quando è alle superiori, il padre alcolista esercita su di lui un’influenza negativa che lo porterà a trasferirsi, subito dopo il diploma, nel Vermont dove frequenterà il Bennington College.

Breston Ellis nel Vermont può esercitare finalmente quella libertà a lungo ricercata e bramata – sessuale, intellettuale, letteraria -; frequenta un corso di scrittura creativa ed è incoraggiato dal professore Joe McGinniss (poi autore di Fatal Vision).

Ha 29 anni quando pubblica il suo primo romanzo: Less Than Zero, in italiano Meno di Zero, manifesto e acquerello di una generazione che Fernanda Pivano definirà la nuova perduta: nessun obiettivo, ambizione o aspirazione. Solo la regola di prendersi ciò che si vuole.

Meno di zero
Meno di zero Di Bret Easton Ellis;

«Cos'è giusto? Se si vuole una cosa è giusto prendersela. Se si vuole fare una cosa è giusto farla.» Sesso facile, cocaina, feste sempre più trasgressive, auto di lusso, rock a tutto volume: a Los Angeles i giovanissimi che frequentano l'ambiente patinato degli studios cinematografici hanno tutto e non desiderano più niente.

Un po’ il pensiero che sottende la sua visione della Generazione X (coloro nati indicativamente fra il 1965 e il 1980): una generazione che, a differenza della successiva, quella dei Millennials da Easton Ellis molto criticati, non aveva bisogno di essere lodata, o compatita. Solo dipinta esattamente com’era: confusa, e allo stesso tempo sicurissima di sé.

Segue nel 1987 Le regole dell’attrazione, e poi arriva il successo internazionale e la consacrazione con American Psycho nel 1991: Patrick Bateman, un giovane yuppie newyorkese, conduce un’esistenza in bilico fra soldi, lavoro e un’apparenza di regolarità e picchi di follia omicida e sanguinosa.

In quel momento Breston Ellis si è laureato e vive a New York, cercando un posto e uno spazio in una viva da adulto che non vuole e che non gli piace: scrive e guadagna dai suoi libri, vive in un appartamento a Manhattan, ma si sente estraneo, lontano. È l’America della fine degli anni Ottanta, consumismo alle stelle e Ronald Regan alla sua massimo potenza.

American psycho
American psycho Di Bret Easton Ellis;

Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a Manhattan, lavora a Wall Street, e con i colleghi Timothy Price, David Van Patten e Craig McDermott frequenta i locali più alla moda, le palestre più esclusive e le toilette dove gira la miglior cocaina della città, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile.

Un eccesso, forse, ma più che necessario.

Nel 1999 è il turno di Glamorama, nel 2005 Lunar Park, in cui ritroviamo Patrick Bateman.

Poi Imperial Beedroms nel 2010 e il silenzio per molti anni, che Breston Ellis riempie con tweet al vetriolo che per diversi anni furono al centro delle critiche – l’avversione sua verso il politicamente corretto non è una novità – un podcast, una web serie, un memoir autobiografio: Bianco.

Ne passano tredici dal suo ritorno sulle scene con Le schegge (qui trovi la nostra recensione del titolo), romanzo di grande successo con un forte elemento autobiografico: è lo scrittore stesso a rivelare che gli eventi narrati sono quelli della sua adolescenza – il protagonista si chiama proprio Bret – e l’idea di questo romanzo gli era venuta ancor prima di Meno di Zero; la trama, l’arco narrativo e tutto il resto sono rimasti sopiti nella sua mente per quarant’anni.

Le schegge
Le schegge Di Bret Easton Ellis;

Nell’autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni californiani che frequentano l’elitaria Buckley School viene sconvolta dall’arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e perverso. Cosa nasconde Robert Mallory, e qual è il suo legame con il serial killer che sta imperversando in città?

Le schegge ci riporta in quella Los Angeles degli anni Ottanta in cui Easton Ellis è cresciuto: torbida, dissoluta, oggetto di consumo per quegli anni velocissimi. Un’opera di autofiction in cui assaporiamo di nuovo il brivido di trovarsi sul limite e non sapere da che parte lasciarsi cadere.

Bret Easton Ellis afferma che questo è stato il suo ultimo libro – lo aveva detto anche dei precedenti. Noi non gli crediamo, perché voci come la sua sono quelle di cui abbiamo bisogno – quando ci piacciono, ma anche quando no – per mantenere quella vivacità intellettuale, quell’altissimo livello di metanarrazione che dovrebbe essere d’insegnamento per tutti coloro che nel loro futuro scorgono una pagina di libro.

Buon compleanno!

 

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I libri di Bret Easton Ellis

Le schegge

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2023

Lunar Park

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2020

Bianco

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2019

Glamorama

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2018

Le regole dell'attrazione

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2016

Imperial bedrooms

Di Bret Easton Ellis | Einaudi

American psycho

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2014

Meno di zero

Di Bret Easton Ellis | Einaudi, 2017

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