"Go get him!". Il discorso di Biden

Mercoledì, 2 marzo

Ho appena finito di vedere in TV Joe Biden e il suo discorso sullo stato dell’Unione.
E siccome i fusi orari non permettono di pensarci troppo su, vi consiglio solamente di andarlo a vedere, perché rimarrà nella storia (si parla molto di storia, in questi giorni, ci avete fatto caso?).
Biden era contornato da senatori e deputati che indossavano gonne, T-shirts, gioielli, bandiere, stickers, pin con i colori dell’Ucraina. L’ambasciatrice ucraina era l’ospite d’onore. Per quattro volte, alla promessa di difenderla fino alla fine, al nome di Zelensky, alla menzione del coraggio dei cittadini che tirano molotov, il Congresso americano si è alzato fragorosamente ad applaudire.
Biden ha promesso che “Putin pagherà” e si mostrava del tutto sicuro di quello che stava dicendo.

Mi ha fatto molto piacere sentirlo, essendo un suo elettore.
Ha parlato del prezzo delle medicine troppo alto, della necessità che i ricchi paghino le tasse, dell’imperativo morale di sconfiggere il cancro (una meta, quella, che con Kennedy era la promessa di arrivare sulla Luna). In alcuni tratti ha ricordato Roosevelt, in altri Lincoln; credo proprio sia riuscito ad infondere coraggio ai suoi.

Biden, per chi ne dubitava (ed erano molti), si è mostrato al comando.
Nel crescendo finale delle invocazioni di rito, dopo “God bless America, God bless our troops” ha chiuso con un “Go and get him!”, in un bisbiglio, quasi un fuori-onda…

... beh, si sa che “sleepy Joe”è vecchiotto, che fa delle gaffes….  Immagino che ora la diplomazia negherà con forza che quel “him” sia Vladimir Putin.

Ma Putin sicuramente lo ha sentito; se non lui qualcuno degli oligarghi, cui Biden – di nuovo tra gli applausi – ha promesso di colpire “i loro conti in banca, i loro yacht, i loro jet privati”.

Il messaggio è arrivato.