Diario di bordo

Aspettando i cannoni di febbraio, speriamo nei giardini di marzo

Lunedì 21 febbraio

Leggo le ultime notizie on line, nell’ultimo tempo utile prima di mandare questa rubrica.
Per la CBS “l’invasione è già decisa”. Per tutti, il fatto che siano finite le olimpiadi di Pechino è un brutto segnale (quando ci sono le olimpiadi, dai tempi dell’antica Grecia, le guerre si sospendono).
Il presidente dell’Ucraina, Zelensky, assicura che il suo paese resisterà, si scavano trincee “negli stessi luoghi della prima guerra mondiale”. Chi è Zelensky? È un attore-produttore TV che qualche anno fa ebbe un grande successo in Ucraina interpretando un attore comico che diventa presidente della Repubblica. Poi si candidò alle elezioni e vinse. E adesso si trova a interpretare un ruolo tragico.
Se i russi arrivano a Kiev, il primo a sparire sarà lui.

Leggo che Boris Johnson prevede “la più grande guerra in Europa dal 1945”.
C’è di buono che Johnson non ci azzecca mai. Leggo che i pacifisti, di qualsiasi tipo, sono scomparsi dalle piazze, in tutto il mondo.
Anche Francesco si è limitato a dire che “è triste” che due popoli cristiani si combattano.

Gli esperti dicono che scopriremo che la guerra è in atto quando crollerà Internet in Ucraina.
E non è una cosa semplice, visto che ci sono 2000 provider da spegnere, con la forza.

Si immagina anche che Putin potrebbe invadere un po’, e poi fermarsi e trattare. O si è messo in un vicolo cieco da cui non sa come uscire?
Le TV russe intanto prendono in giro gli americani: fanno vedere la famosa foto di Colin Powell con la fiala di veleno nucleare all’Onu, usata come pretesto per invadere l’Iraq. Il pubblico in sala rideProprio loro! gli americani, che sono scappati dall’Afghanistan…

Ci ricorderemo di tutto ciò come della “vigilia”.

Adesso vado a leggermi un bel libro, diventato raro: Barbara Tuchman (la più grande storica americana), I cannoni di agosto, Mondadori tanti anni fa. Prese un sacco di premi, è un classico: il sottotitolo diceva: “una ricostruzione storica della fine della belle époque e dello scoppio della grande guerra”.

Aspettando i cannoni di febbraio; non previsti i giardini di marzo.

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