Giace inquieta la testa che indossa una corona
Carlo, con i suoi settantaquattro anni – beffardo destino quello di cominciare a lavorare quando si ha abbondantemente superato l’età della pensione: sarà a quest’esempio che guarda chi la vuole posticipare? –, dev’essersi detto, mentre faceva le prove su quel trabiccolo di quattro tonnellate della Gold State Coach, che sua madre, cara e compianta mamma Elisabetta, aveva ragione: quella carrozza di legno massiccio tutta coperta di foglie d’oro è orribilmente scomoda.
Ha aspettato talmente a lungo questo momento che dev’essersi anche detto che qualche tradizione è anche l’ora di cambiarla. Siamo nel 2023, dopotutto: suo figlio Harry si è sposato con un’attrice, c’è una serie tv animata (non The Crown) che fa passare Carlo per un mentecatto (si chiama The prince, che fantasia) e il fratello Andrea è stato accusato di violenza sessuale.
Insomma, se la meriterà una carrozza con l’aria condizionata, no?
Infatti è stata predisposta anche quella, per la cerimonia in pompa magna di sabato 6 maggio: un mezzo di trasporto con tutti i comfort da cui il re che è già il più anziano erede al trono britannico potrà salutare, finalmente, i suoi sudditi. Sarà usata la Diamond Jubilee Coach, chiesta dalla regina nel 2012 per festeggiare i suoi sessant’anni di regno. Cosa possiamo aspettarci dalla cerimonia, quindi, oltre che questo balzo in avanti tecnologico?
Per cominciare, il ruolo di Camilla, che diventerà, ufficialmente, regina, e non regina consorte. Un cambio di programma piuttosto importante, vista la recente e ferocissima accusa del principe Harry nel libro Spare, di cui potete leggere la recensione su Maremosso: non c’è andato piano dicendo di lei che «ha lastricato la strada di cadaveri» pur di diventare regina. Certo, in famiglia non si è fatto cenno a Diana, ma meglio non dare adito ad altri scandali.
La giornata si prospetta già piuttosto complessa, con posti da assegnare e presenze ingombranti. Dalle conferme rese pubbliche sappiamo che ci saranno i rappresentanti di nove monarchie europee più le famiglie reali di Bhutan, Giordania, Tonga e Thailandia, il re Maori della Nuova Zelanda e la casa imperiale del Giappone. Nonché i rappresentanti delle ex case reali di Bulgaria, Romania e Grecia. Ci saranno tanti re e altrettante regine, cosa insolita, perché non si partecipa spesso a incoronazioni di colleghi: l’uso vuole che si mandi una rappresentanza. Ma è un evento storico, su questo il mondo intero è d’accordo.
È d’accordo anche Meghan, di sicuro, ma pare che all’incoronazione non ci sarà. Forse vuole godersi la diretta della BBC per non perdersene nemmeno un istante e non essere distratta dalle incombenze della fama. O, chissà, forse aspetterà solo Harry nella loro casa in California e gli chiederà, semplicemente, com’è andata al lavoro.
Di
| Sperling & Kupfer, 2021Di
| Mondadori, 2023Di
| Gribaudo, 2023Di
| Sperling & Kupfer, 2023Di
| Giunti Editore, 2023Di
| HarperCollins Italia, 2023Di
| Piemme, 2023Di
| Cairo, 2023Di
| UTET, 2022Di
| Vallardi A., 2022Di
| Piemme, 2022Ti potrebbero interessare
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