La redazione segnala

Scommettiamo che il Nobel quest'anno lo vince...

Illustrazione di Dario De Marco, 2021

Illustrazione di Dario De Marco, 2021

Lo svantaggio di vincere il Nobel è la figuraccia che fai quando poi perdi a Trivial Pursuit

Daniele Luttazzi

I premi del 2022

Chi sono i vincitori di quest'anno, disciplina per disciplina.

Il Premio Nobel per la Medicina va a Svante Pääbo, per le sue scoperte sulla mappatura del genoma dell'uomo di Neanderthal. Leggi qui l'articolo che noi di Maremosso gli abbiamo dedicato.

Il Premio Nobel per la Fisica ha invece visto tre vincitori: Alain Aspect, John Clauser e Anton Zeilinger, «per i loro esperimenti con l’entanglement dei fotoni, che hanno permesso di stabilire la violazione delle disuguaglianze di Bell e i lavori pionieristici nella scienza dell’informazione legata alla quantistica». Trovi il nostro articolo qui!

Il Premio Nobel per la Chimica va a un altro trio, composto da Carolyn R. Bertozzi, Morten Meldal e K. Barry Sharpless: il motivo sono i loro studi sullo «sviluppo della “chimica a scatto” e della chimica bioortogonale». Leggi di più nel nostro articolo dedicato!

E l'attesissimo Premio Nobel per la Letteratura va a Annie Ernaux, «per il coraggio e l'acutezza clinica con cui scopre le radici, le estraneità e i vincoli collettivi della memoria personale». Leggete l'articolo di approfondimento per saperne di più su quest'autrice eccezionale!

Il toto Nobel per la letteratura: tra tradizione e sorprese

Come per tutti i grandi eventi, ormai anche il Premio Nobel ha i suoi rituali consolidati. All'inizio ci sono le supposizioni, che poi diventano scommesse, e alla fine sorpresa: quando il premio viene consegnato, non è mai a chi ci aspettiamo. Per i più accaniti è proprio una delusione, ma per i più un'occasione di scoperta, perché l'Accademia svedese, in barba alle rose di possibili candidati comparse sui più disparati inserti letterari, estrae dal proprio cilindro autori e autrici nuovi, imprevisti e imprevedibili. Se non è questo il bello di un premio così prestigioso. 

L'anno scorso il Nobel ha avuto il merito di riportare in Italia e alla ribalta del mondo, ovviamente, Abdulrazak Gurnah, autore tanzaniano originario di Zanzibar e costretto a rifugiarsi in Gran Bretagna. Con La nave di Teseo abbiamo scoperto Sulla riva del mare, Paradiso e Voci in fuga, e di lui abbiamo parlato anche in Maremosso nei giorni della sua vittoria, con un'intervista e un approfondimento. Ma su quali nomi scommettiamo più spesso? E come orientarsi nel panorama letterario tanto vasto e variegato?

La lunga attesa del vincitore

Sembra quasi l’oroscopo: tutti ti dicono cosa accadrà, ma poi non si avvera quasi nulla. Stessi autori, mai vincenti, medesimi spunti di riflessione e valutazione che poi non si rivelano mai quelli dell’Accademia di Svezia che assegna il premio.

Quest’anno chi lo vincerà? E giù a snocciolare nomi: Mircea Cărtărescu, Haruki Murakami, Margaret Atwood, Annie Ernaux, Chimamanda Ngozi Adichie, Colson Whitehead, Cormac McCarthy, Martha Nussbaum, Joyce Carol Oates

Il povero Philip Roth forse si illuse di poterlo vincere davvero, vista l’onda popolare che anno dopo anno scandiva il suo nome, e certo la delusione è ancora intatta per la scomparsa di Javier Marías, in lizza per molto tempo nel toto Nobel.

In Italia fu Mario Luzi a raccogliere la candidatura e i maggiori consensi per più di 3 lustri. Così come la scommessa sul nome di Claudio Magris dura da molti anni. E invece a vincerlo è stato Dario Fo, che in pochi consideravano davvero un candidato credibile.

Il punto è che per sapere chi davvero si aggiudicherà il premio non si può che aspettare l'effettiva cerimonia. Ma quello che non tutti sanno è che non è facile scoprire neppure se ci si è andati vicino, perché le rose ufficiali dei candidati sono rese pubbliche dall'Accademia solo 50 anni dopo la premiazione. Quindi ci tocca aspettare gli anni settanta del nostro secolo per farci grossi con gli amici per averci visto giusto.

Saranno famosi, ancora per un bel po'

Una lista pubblicata sul sito dell'Accademia di Svezia rivela quali sono gli scrittori più popolari:


1. John Steinbeck - Nobel 1962 - Lingua: Inglese. Campo di lavoro: Prosa
2. Rabindranath Tagore - Nobel 1913 - Lingua: Inglese e bengali. Ambito di lavoro: Poesia
3. Ernest Hemingway - Nobel 1954 - Lingua: Inglese. Ambito di lavoro: Prosa
4. William Faulkner - Nobel 1949 (Premio ritirato un anno più tardi, nel 1950) - Lingua: Inglese. Ambito di lavoro: Prosa
5. Gabriel Garcìa Màrquez - Nobel 1982 - Lingua: Spagnolo. Ambito di lavoro: Prosa

Orgoglio italiano

C'è stato Dario Fo nel 1997, è vero, ma nel Bel Paese possiamo vantare un discreto numero di Premi Nobel. Uno fra tutti (e che abbiamo letto tutti, a volte nostro malgrado) è Giosuè Carducci, che lo vinse nel 1906 «in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica». Vantiamo una sola donna, Grazia Deledda, ancora troppo poco letta ma che si aggiudicò il favore della giuria nel 1926 «per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi». Poi ci furono Pirandello nel 1934 e Quasimodo nel 1959. 

Il caso Pasternak

Tra i rifiuti più famosi del Premio Nobel c'è senz'altro quello di Boris Pasternak del 1958. L'anno prima Il dottor Zivago era stato rifiutato dall'Unione degli Scrittori bolscevica, che non poteva permettere la circolazione di un romanzo fortemente autobiografico che metteva in luce retroscena scomodi della Rivoluzione d'ottobre. Ma il manoscritto riuscì a scavalcare i confini dell'URSS e ad arrivare in Italia, dove Giangiacomo Feltrinelli lo pubblicò nel 1957 per la prima volta. Da quel momento, la diffusione del romanzo in Occidente fu talmente dirompente che si impose all'attenzione anche all'Accademia di Svezia. 

Perché quindi rifiutare un premio per un romanzo tanto sofferto? Be', il successo del Dottor Zivago non passò inosservato neppure al KGB, e dopo un iniziale entusiasmo dell'autore, quando le autorità gli confiscarono tutte le proprietà rinunciò al riconoscimento. In Russia il romanzo fu pubblicato soltanto nel 1988. 

Poche donne, ancora, e bisogna recuperare

Un dato interessante e che va oltre il riconoscimento per la letteratura è che solo il 4% dei Nobel è stato assegnato a donne. Due sono andati al genio di Marie Curie, ma tra le scrittrici più note che lo hanno ottenuto troviamo Toni Morrison nel 1993, Wislawa Szymborska nel 1996, Doris Lessing nel 2007 e Alice Munro nel 2013. Per la legge dei grandi numeri, ci sentiamo di dire che è il momento per scommettere su una donna, quest'anno. E l'anno prossimo e quello dopo ancora, per recuperare.

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