Diario di bordo

Il razzismo della Liga e il Cristo Redentore

Diario di bordo

Una su mille ce la fa! Una notizia al giorno - una sola, scelta con cura - per capire che aria tira e guardare al mondo con consapevolezza. E, a volte, un sorriso

Enrico Deaglio

Torinese del 1947. Da sempre in mezzo a giornali e libri, continua a tenere un diario dell’Italia che ci passa davanti. Avendo vissuto dieci anni in America, racconterà un po’ anche quella

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Mercoledì 24 maggio 2023

Mi ha molto colpito e mi ha molto rallegrato che il Brasile abbia oscurato, solo per pochi minuti ma abbastanza per far capire il messaggio, la grande statua del Cristo Redentore – bianco che più bianco non si può - che domina Rio de Janeiro e la illumina da quasi cent’anni.
Il Cristo, diventato per un attimo “nero, ma potente”, stava protestando per gli insulti razzisti ricevuti dal giocatore brasiliano Vinicius Jr., 22 anni, in forza al Real Madrid, durante una partita del campionato spagnolo.

Non ricordo un episodio simile.
Tutti noi, però, abbiamo presenti i grandi eventi antirazzisti che hanno dominato lo sport e ci hanno aiutati, come si dice, “a prendere coscienza”: dai pugni neri di Carlos e Smith, alla predicazione di Muhammad Alì, agli inginocchiamenti dei giocatori di football americani, e poi quelli della NBA, alla reazione di tutto lo sport all’omicidio di George Floyd… ma credo sia la prima volta che Cristo in persona sia sceso in campo.
In Brasile, poi: un Paese con 214 milioni di abitanti e nel quale i calciatori quando segnano un goal guardano in alto e ringraziano il Signore.

Il Brasile è anche uno Stato laico, una democrazia con un presidente socialista, Lula, che tiene a che i suoi concittadini emigrati in Europa per farla più ricca, più talentuosa e più attraente, non siano maltrattati o uccisi.
E mi sovviene che se fosse stato ancora presidente Jair Bolsonaro, questo oscuramento del Cristo Redentore non avrebbe mai avuto luogo.

Mi sono piaciute molto anche le parole di Carlo Ancelotti, l’allenatore del Real Madrid, club col quale Vinicius è tesserato.
Andatele a risentire, ne vale la pena.

Detto questo, viene da pensare che da noi non succederebbe.
Da noi il razzismo più vergognoso è da tempo quotidiano, nello sport è addirittura tracotante. L’elogio delle etnie è al governo.

Urgerebbe spegnere la Madonnina. Come funziona lì, al Duomo, l’impianto elettrico?