Leonard e Hungry Paul è la storia di due grandi amici.
Hanno più o meno trent’anni, vivono ancora con i genitori, con cui hanno un bellissimo rapporto, la sera si incontrano per giochi da tavolo e biscotti e in qualche modo riescono a vivere al di sopra della frenesia del mondo, nel loro piccolo universo di gentilezza, pazienza e silenzio.
"Leonard e Hungry Paul" è la storia di due amici che cercano di trovare il loro posto nel mondo. Parla delle persone comuni che hanno la capacità di cambiare il loro mondo, non con la forza e la prepotenza, ma attraverso il loro apprezzamento per tutto ciò che è speciale e trascurato nella vita.
Leonard e Hungry Paul è un libro che riesce a raccontare il normale scorrere di due vite, senza colpi di scena o episodi straordinari, e per questo piace, e per questo funziona. È la celebrazione della quotidianità, dei piccoli gesti, dello spazio di riflessione in una vita lenta, una risposta alternativa a quello che, man mano che cresciamo, ci chiedono la società, il mondo del lavoro, la ricerca dell’apparenza sulla sostanza.
I due amici si ritirarono in una delle lunghe pause che contraddistinguevano il loro sentirsi a proprio agio nella reciproca compagnia. Potevano starsene placidamente seduti per lunghi minuti […] permettendo al silenzio di dissolversi con i suoi tempi.
La magia della scrittura di Ronan Hession, che dalla musica si è buttato con successo nel mondo della scrittura, è proprio quella di riuscire a portare avanti, per 320 pagine, due storie “normali”. Le virgolette sono d’obbligo perché questa parola non vuol dire molto: Leonard ha da poco perso la madre e vive scrivendo enciclopedie per bambini, Hungry Paul fa occasionalmente il postino, frequenta un corso di judo e parteciperà a uno strano concorso sulla miglior chiusura che si possa dare a una mail.
Grace, la sorella di Hungry Paul in procinto di sposarsi, rappresenta la controparte più attiva, propositiva della loro amorevole famiglia, con un buon lavoro e una vita che si profila in linea con le aspettative collettive e personali. È costantemente preoccupata per la situazione del fratello, il suo opposto in fatto di carattere o scelte di vita, scambiando la sua serenità con scarsa capacità di indipendenza.
Qualche interrogativo nasce nella mente del suo miglior amico. Se infatti Hungry Paul sembra inscalfibile e centrato nella sua routine fatta di abitudini e punti fermi, Leonard si chiede se la sua tattica “difensiva” non abbia ridotto troppo il suo mondo, tra un volume enciclopedico sui romani e una partita a Scarabeo con l’unico amico che gli resta.
Il fatto è che da piccolo il mondo mi sembrava immenso, intimidatorio. La scuola sembrava grande. Gli adulti sembravano grandi. Il futuro sembrava grande. Ma ora inizio a capire che col tempo mi sono ritirato in un mondo più piccolo. Guardo la gente che va sempre di corsa e mi chiedo: ma dove vanno? Con chi si devono incontrare? […] Sono io a rimpicciolirmi. Mi sento più calmo e più, non so, invisibile. C’è questo senso palpabile della fisica, la mia vita che viene attirata verso l’interno. Una cosa ha portato a un’altra, e ora sento che se non faccio qualcosa mi limiterò a condurre un’esistenza marginale, inoffensiva.
Il dubbio di Leonard è legittimo ma la risposta arriverà da sé: è il corso della vita che ci mette lo zampino, il normale scorrere dei giorni che apre nuove prospettive. Aprirsi fa bene, il confronto è salutare perché offre nuovi punti di vista, ma lo si può fare senza spalancare la porta alle ansie di successo o alla frenetica ricerca di compagnia, per paura della solitudine.
Il libro d’esordio dello scrittore irlandese, che oggi in Italia leggiamo per le edizioni Keller, è stato un successo perché riporta al centro non l’eroismo ma l’umiltà e la gentilezza, incontrando lo sconforto di chi non vuole primeggiare o ha paura di non farcela in un mondo che ci vuole sempre sicuri, sempre in cima, sempre produttivi. Non a caso, Leonard e Hungry Paul è stato al centro di un fortunato passaparola tra lettori, che lo ha portato a essere candidato tra i libri finalisti come “Newcomer of the year” agli Irish Book Awards 2019, e come “Il miglior esordio dell’anno” ai British Book Awards 2020.
Leggete Leonard e Hungry Paul per recuperare quella dimensione di quiete e silenzio, di calma e solarità che le pagine di Ronan Hession sono così magicamente in grado di evocare.
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