Cult!

Zanna Bianca di Jack London

Quest'anno al Salone del Libro di Torino, tenutosi dal 18 al 22 maggio, siamo stati instancabili! Abbiamo intervistato tantissimi autori e cercato di carpirne consigli che ci servissero a conoscerli meglio e a dare ai lettori di Maremosso spunti interessanti per le loro letture. 

Così, ad esempio, è accaduto con Adrian Fartade, simpatico e preparatissimo esperto di storia dell’astronomia, autore e divulgatore scientifico, a cui abbiamo chiesto quale fosse il suo libro cult. E, diversamente da quello che avremmo potuto immaginare visto i suoi interessi, non è né un libro di Asimov né di Jules Verne. Il libro che gli ha cambiato la vita è quanto di più lontano dai viaggi spaziali possiamo immaginare: si tratta, infatti, di Zanna bianca di Jack London. 

Zanna Bianca. Ediz. ampliata

Zanna Bianca nasce nel Wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest'altro archetipo alla fine prevarrà dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudeltà.

Bellissimo e noto classico della letteratura per ragazzi, pubblicato per la prima volta a puntate tra il maggio e l’ottobre del 1906 sulla rivista Outing, resta uno dei libri più amati dello straordinario scrittore americano. E, a dirla tutta, è molto più di un libro di avventura destinato a giovani lettori. Uno dei suoi punti di forza è quello di riuscire a parlare indistintamente a loro, che restano affascinati dalla storia del giovane lupo, ma anche ad un pubblico adulto, ben più smaliziato, che in modo sottile sprona a riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura. Una necessità profonda, oggi più che mai. 

In Zanna Bianca London racconta una storia opposta, speculare, a quella del suo altrettanto celebre Richiamo della foresta, pubblicato nel 1904. Dove nel suo primo romanzo Buck, il cane protagonista della storia, torna a vivere tra i lupi rispondendo ad un ancestrale e incontrollabile richiamo verso il “Wild”, qui Zanna Bianca, lupo con un quarto di sangue di cane, finirà con l’essere addomesticato dall’uomo e vivere una placida esistenza al suo fianco.

La sua storia, come in un avvincente romanzo di formazione, ci guida attraverso le gelide foreste dello Yukon in cui vige la dura legge del più forte e l’istinto di sopravvivenza è l’imperativo che scandisce ogni giornata. Tra fame, freddo, fatica e bastonate, Zanna Bianca cresce, sviluppa uno straordinario spirito di adattamento e la capacità di evolversi in modi sempre nuovi e utili a sopravvivere. È estremamente intelligente, osserva, cambia, impara ad emergere nel gruppo di cani, e accetta di sottomettersi soltanto all’uomo. Quell’essere così potente, capace di dominare su tutti gli altri animali, di usare il fuoco e il bastone per raggiungere i suoi scopi: Zanna Bianca lo considera un “dio”, incapace di vederne e comprenderne la corruttibilità, la malvagità e l’indegna convinzione di poter disporre a suo piacimento della natura e degli esseri che la abitano.

Dopo una sequela di patimenti e soprusi, quando ormai sembra destinato ad una vita di schiavitù e sofferenza, conosce anche l’altro lato dell’uomo, quello capace di pietà, amore e rispetto. Impara a fidarsi di questo "dio" più benevolo che chiama “padrone per amore” e dedicherà a lui e alla sua famiglia tutto il resto della sua esistenza, facendo emergere dal profondo del suo essere la parte di cane, lasciando alle sue spalle la foresta e la vita che sino a quel momento aveva ritenuto la sola possibile.

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Conosci l'autore

Pseudonimo di John Griffith London, scrittore statunitense. La sua figura è una delle più singolari e romanzesche della letteratura americana: figlio illegittimo di un astrologo, cresciuto dalla madre e dal suo secondo marito John London, abbandona la scuola a 13 anni e diventa rapidamente adulto tra Oakland e San Francisco con ladri e contrabbandieri, praticando vari mestieri non sempre legali tra cui strillone di giornali, pescatore clandestino, cacciatore di foche, operaio, lavandaio, venditore porta a porta, avventuriero alla ricerca dell'oro in Klondike. Nel 1897, infatti, Jack London lasciò San Francisco per l'Alaska sulla scia della febbre dell'oro scoppiata in quegli anni. Tra mille peripezie raggiunse il Klondike, e proseguì al di là delle montagne, fino a Dawson City in Canada e lungo il fiume Yukon. Non trovò l'oro che cercava ma riportò a casa qualcosa di più prezioso: un immenso tesoro di osservazioni e di ricordi che trasformò poi nelle sue opere più famose. Pur avendo abbandonato gli studi, fu un gran divoratore di libri di ogni genere, e riuscì a diventare per circa un quindicennio uno degli scrittori tra i più famosi, prolifici (49 volumi) e meglio retribuiti che si ricordino, per finire poi suicida, distrutto dall’uricemia indotta dall’alcool. Scrisse romanzi di vario genere, da quelli avventurosi: Il richiamo della foresta (The call of the wild, 1903), Il lupo di mare (The sea wolf, 1904), Zanna Bianca (White fang, 1906); a quelli autobiografici: La strada (The road, 1907), Martin Eden (1909), John Barleycorn (1913); a quelli fantapolitici, come Il tallone di ferro (The iron heel, 1908); scrisse anche racconti, tra cui spiccano Il silenzio bianco (The white silence, 1900) e Farsi un fuoco (To build a fire, 1910), e si dedicò al reportage (come quello, del 1904, sulla guerra russo-giapponese) e alla saggistica e trattatistica politica (Il popolo dell’abisso, The people of the abyss, 1903, celebre inchiesta, condotta di prima mano, sulla povertà nell’East End di Londra). Nell'opera di Jack London si riflettono le sue pluriformi esperienze di vita: nel capolavoro Il richiamo della foresta e in Zanna bianca, come nei racconti dedicati alla corsa all'oro nelle desolate vastità del Grande Nord americano, risuonano tutti i temi e le atmosfere a lui cari: la lotta per la sopravvivenza, la legge dura e inflessibile della natura che accomuna esseri umani e animali, la solidarietà e il coraggio. E sono storie di sogni impossibili, di indiani e cercatori d'oro, di uomini soli con se stessi nel momento della prova più difficile. Quando poi le desolate distese ghiacciate cedono il posto alle calde correnti del Pacifico, London accoglie nei suoi racconti insoliti eroi provenienti da civiltà diverse, abitanti di isole incantate, portatori di nuovi valori, che affrontano le loro prove sfidando il mare. Ma c'è un'altra violenza contro cui bisogna lottare, stavolta dentro la società civile: London incita alla rivolta contro le convenzioni e le ingiustizie, alla ricerca di un'autenticità perduta e di un ideale sociale intuito attraverso l'esperienza della propria e altrui ribellione. È il tema di Martin Eden - considerato il suo romanzo di maggior respiro, scritto tra l'estate del 1907 e il febbraio del 1908 mentre Jack London navigava per i mari tropicali ai bordo dello Snark e pubblicato nel 1909, prima in rivista e quindi in volume - e del Tallone di ferro.

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