Gli sguardi randagi del mio amico Faber

Mutos de cara, non perdent amistade.
"Le parole dette in faccia, non perdono amicizia", recita un proverbio sardo.
E all'Agnata, la magnifica tenuta eletta a propria residenza da Fabrizio De André e Dori Ghezzi, questo detto ha risuonato a lungo in tutta la sua verità. 
Lo sa bene Guido Harari, che di de André è stato il fotografo ufficiale ma soprattutto l'amico di una vita.
In occasione dei 25 anni della scomparsa del grande Faber, abbiamo pensato di fare un regalo a tutti gli amici di Maremosso, riproponendo un'intervista realizzata con Harari in occasione dell'uscita di Sguardi randagi (Rizzoli 2018).

Scorrere le pagine di questo libro significa entrare nelle stanze private di Faber e condividerne i sorrisi, gli sguardi pensosi, i momenti di intimità con la famiglia e con gli amici, ma anche poter accedere al lato notturno di un poeta della canzone che usava circondarsi di libri, di stimoli e suggestioni diversissime. 
È una dimensione privata alla quale, sino al momento della pubblicazione del libro di Harari, nessuno aveva avuto ancora accesso. 
A quella dimensione si affianca poi il palco, il momento live della consacrazione di quel legame speciale che De André ha coltivato col suo pubblico nel corso di una carriera musicale lunga quasi quarant'anni. Nell'intervista che siamo felici di condividere coi tanti appassionati dell'arte insuperabile di Faber, si trovano i colori e le emozioni di un'amicizia speciale.
Conoscete un modo migliore per celebrare una ricorrenza come quella che cade oggi?
Buona visione, e buon ascolto a tutti gli amici di Faber!