Questo titolo mi è servito per riflettere su un paradosso: che il nostro cognome non è mai davvero nostro. Lo ereditiamo da qualcun altro, che non è mai una donna
Esordire come romanzieri è una magia.
Ma l’incantesimo comporta dei rischi.
Già. Chi scrive diventa scrittore solo nel momento in cui il suo primo romanzo arriva fra le mani del primo lettore.
A partire da quel momento, il gesto antico e modernissimo di raccontare una storia mettendola su carta mantiene la sua promessa più bella.
Se poi un romanzo nasce da una storia capace di intrecciare i fili di diverse generazioni, muovendo personaggi ed emozioni lungo il corso di un secolo, e se riesce nell’impresa con apparente semplicità, beh, allora l’esordio merita di essere salutato con gioia, e l’autrice – il nome che ci aggiunge al novero degli scrittori autentici – va osservata con attenzione.
«Un romanzo dove la centralità del racconto è l’essere donna, forte o debole, audace o austera, capace di lottare anche senza urlare e, soprattutto, capace di essere sempre resiliente.» - Sabrina Bordignon per Maremosso
Ecco, Aurora Tamigio ha nel proprio nome almeno una coincidenza felice con la condizione dell’esordiente: perché Il cognome delle donne (pubblicato da Feltrinelli) è l’aurora di una vicenda di scrittrice che – scommettiamo – somiglierà a un giorno di sole pieno. Venite a scoprire una scrittrice e il suo esordio nella nostra intervista.
Siamo sicuri che anche voi - proprio com'è accaduto alla lettrice di cui Aurora ci racconta - vi innamorerete di questa storia. bellissima e benissimo raccontata.
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