Se guardiamo la nostra storia ci accorgiamo che il colonialismo è un leitmotiv, una presenza di fondo che varca tutti i regimi di questo paese. Il paradosso è che dal 1869 al 1960 in Italia si parla di colonia: se vogliamo, gli italiani sono stati molto più colonialisti che fascisti
È l’estate del 1960. In radio continua a passare Il cielo in una stanza di Gino Paoli, Fellini ha appena vinto la Palma d’oro per La dolce vita e una volta a settimana tutti gli italiani si sintonizzano per seguire un gioco a premi condotto da Mike Bongiorno. Impensabile anche solo concepire l’idea che quella stessa estate il nostro Paese possa ancora considerarsi una potenza coloniale.
Infatti è solo a partire dal primo luglio del 1960 che la Somalia dichiara formalmente la propria indipendenza, sancendo definitivamente il termine della lunga parentesi imperialista italiana, protrattasi ben oltre la fine del fascismo.
Nel saggio Noi però gli abbiamo fatto le strade, lo storico Francesco Filippi ripercorre con la consueta chiarezza espositiva la storia coloniale italiana, indagando le sue ripercussioni e i suoi strascichi all’interno della cultura popolare e dell’immaginario comune.
Quando in Italia si parla dell'eredità coloniale dell'Europa si punta spesso il dito sull'imperialismo della Gran Bretagna o su quello della Francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro.
Particolare attenzione è dedicata soprattutto al curioso fenomeno di rimozione che circonda questo fenomeno: presi come siamo a portare avanti il mito degli “italiani brava gente” abbiamo scelto di dimenticare i soprusi perpetrati ai danni delle popolazioni locali. Quando si affronta il tema dell'eredità coloniale europea preferiamo puntare il dito sull'imperialismo inglese o francese, in un maldestro tentativo di autoassoluzione.
Ma – se ha ragione Robert Frost nel sostenere che “il miglior modo per uscirne è passarci attraverso” – abbiamo il dovere morale di richiamare alla memoria collettiva la triste parentesi della politica coloniale del nostro Paese. Ricordare la storia, per evitare di ripeterla.
È paradossale che nella memoria pubblica non rimanga una traccia, se non leggerissima e mal interpretata, di quello che è stato uno dei punti fondamentali per la nascita e lo sviluppo del nostro Paese
Sapevate che, oltre a essere autore di diversi libri, Francesco Filippi collabora anche con Maremosso? Per la rubrica "Passato di letture" si occupa infatti di recensire saggi di argomento storico
Francesco Filippi, già autore di saggi come Mussolini ha fatto anche cose buone e Prima gli italiani (sì, ma quali?) continua nella sua opera di divulgazione e decostruzione, smontando con rigore e lucidità tutte le bugie che amiamo raccontarci quando tentiamo di giustificare il colonialismo italiano come incidente di percorso, poco rappresentativo del carattere nazionale. Noi però gli abbiamo fatto le strade vuole, fin dal proprio titolo, puntare il dito sulla retorica terzomondista che ha sempre considerato l’Africa un Paese arretrato non soltanto dal punto di vista delle infrastrutture, ma della sua stessa cultura.
Da qui Filippi muove per indagare il profondo razzismo alla base delle missioni coloniali, soffermandosi anche sulla visione del corpo femminile.
L’immaginario maschile, già affetto dal patriarcato, si aggrava in un contesto razzializzato come quello della colonia, nel quale il corpo della donna nera è considerato alla stregua di un oggetto inanimato
Noi però gli abbiamo fatto le strade finisce quindi per essere un saggio capace di spaziare dalla linguistica alla sociologia all’odonomastica, indagando tutti gli ambiti culturali che – ancora oggi – mostrano loro malgrado le cicatrici di una così oscura pagina della nostra storia.
Le nostre interviste
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
I libri di Francesco Filippi
Di
| Bollati Boringhieri, 2019Di
| Bollati Boringhieri, 2020Di
| Laterza, 2021Di
| Giovane Holden Edizioni, 2007Di
| Booksprint, 2013Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente