Il blues nasce nei campi di cotone, è un distillato di dolore e poesia.
Uno strange fruit cresciuto all'ombra della fatica di migliaia di schiavi, che in quella forma ancestrale e modernissima di canto trovavano un sollievo, pur momentaneo, dalle vite miserabili cui erano costretti. Ma il blues, prima che frutto è radice. Una radice che corre sotto le terre riarse di un intero secolo, il Novecento, e che mette germogli dappertutto, nella cultura popolare. Senza il blues, non avremmo avuto il jazz. Senza il blues, non avremmo avuto il rock'n'roll... senza il blues, la vita di tutti noi sarebbe immensamente più povera.
E - oggi possiamo dirlo - senza il blues non avremmo nemmeno Ora che ho incontrato te, il nuovo romanzo di Rosario Pellecchia che col libro che abbiamo fra le mani porta a compimento quella che è lui stesso a chiamare la trilogia dell'incontro.
Già: nelle storie messe su carta da Rosario - Ross, per i tantissimi che tutte le mattine ascoltano la sua voce in radio a 105 friends - è sempre un incontro, a sparigliare le carte e a mettere in moto possibilità fino ad allora nemmeno immaginate, per i protagonisti.
Nel suo primo romanzo, Solo per vederti felice, l'incontro era quello fra un uomo e sua madre.
Nel secondo, acclamatissimo Le balene mangiano da sole, si celebrava la più insolita delle amicizie, quella fra un rider e un bambino troppo solo.
In Ora che ho incontrato te l'incontro è quello fra Lorenzo, ragazzo italiano trasferitosi a New York per scappare dalla sua difficile storia familiare, e Zoe, cantante blues cui finora è mancata la grande occasione per far splendere il suo talento.
A volte mi ritrovo a chiedermi cos'avrei fatto nella vita, se non avessi incontrato la musica, la radio... nel mio caso la musica è stata proprio un incontro folgorante, e anche nel caso dei due protagonisti di questo romanzo lo è
Partendo da questi ingredienti, Rosario Pellecchia ha messo in forno per noi una torta saporitissima, che profuma di buono: una storia on the road dalla irresistibile colonna sonora, con due protagonisti che ci sembra di conoscere da sempre e coi quali continueremo a dialogare a lungo.
Perché Rosario, per dar vita a Ora che ho incontrato te, ha attinto alle sue passioni più grandi. Ed è riuscito a comporre, con equilibrio e sapienza, un romanzo che suona come un disco. Canzone dopo canzone - pardon: capitolo dopo capitolo - la musica sprigionata dall'incontro fra Lorenzo e Zoe ci avvince e ci affascina come un blues ancestrale e modernissimo, ricco di emozioni e capace di ammorbidire anche il cuore più ruvido.
Aprite le danze con Ora che ho incontrato te assieme a Ross: la sua musica vi conquisterà.
Non perdetevi la recensione del libro!
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