Lunedì 10 ottobre
Uno spettro s’avanza minaccioso a segnare il ventunesimo secolo.
E non è il populismo, il razzismo, la miseria, il clima o la Cina…
È Satana: mai così evocato come oggi.
Quattro giorni fa il presidente americano Joe Biden, nell’indicare il pericolo nucleare imminente, ha parlato di “Armageddon” e solo i connoisseurs hanno capito di cosa si trattava.
La storia è in effetti davvero strana.
Armageddon (in altra versione ebraica, Megiddo) è una collina a pochi chilometri dalla cittadina di Nazareth nell’odierna Israele e compare in un’oscura profezia dell’Apocalisse, al versetto 16,16 dove si dice che lì, alla “fine dei tempi”, si daranno convegno tutti i principi della terra (“spiriti immondi convocati da Re Satana”) contro le forze del Bene, capitanate da Gesù Cristo. La profezia venne molto diffusa all’inizio degli anni Ottanta del XX secolo ad opera delle chiese evangeliche nordamericane, in sintonia con il presidente Reagan che aveva definito l’URSS “l’impero del Male”; Reagan stesso, nel corso della sua presidenza fece riferimento per 15 volte alla profezia di Armageddon, sostenendo che la battaglia finale sarebbe accaduta “nella sua generazione”.
Invece – mannaggia! - l’URSS crollò prima, e quindi Armageddon passò di moda, per un po’.
Satana, però, continuava a muoversi; per gli ayatollah di Teheran stava a Washington e a Tel Aviv; per l’Isis stava, figuriamoci un po’, addirittura anche a Roma, nel Vaticano, e all’ora di cena ci trasmettevano sgozzamenti premonitori.
Una breve pausa e poi ecco Satana ricomparire in America.
Questa volta è un nuovo culto, Qanon, che sostiene che Hillary Clinton e Barack Obama sono ai suoi ordini e succhiano il sangue di bambini prigionieri per preparare l’avvento del signore delle tenebre. Che fare? Per non cadere nelle braccia di Satana il 6 gennaio, sventolando le bandiere di Qanon, le folle di Donald Trump assediarono il Campidoglio di Washington.
Ultimo baluardo contro il “satanismo” dell’Occidente – gay, terzo sesso, depravazione – è Vladimir Putin, che dovremmo ringraziare per la sua opera salvifica, anche se ci costerà una bombetta nucleare: Putin non permetterà a Satana (l’Occidente) di distruggere la cultura russsa. E quindi ieri, in mezzo alla disfatta militare, ha nominato l’ennesimo generale macellaio, tale Surovkin, e qual è il suo soprannome? Armageddon. Si dividerà il compito con il gnerale Kadyrov, il ceceno, che si propone di tagliare la gola a tutti, in nome dell’Islam, però.
Tempi duri per tutti, ma non per Satana. Di questi tempi, Satana è l’unico che va forte.
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