Diario di bordo

L'amicizia di Berlusconi e Putin

Mercoledì 19 ottobre

Sembra di essere al cinema.
Nei film sulla malavita, spesso c’è una scena madre: arriva quando il cattivo, fino a quel momento travestito da persona per bene, ordina al buono di fare qualcosa di brutto se non vuole subire conseguenze e quello, stupito, fa: “... ma questo è un ricatto!”; e il cattivo, con un'indifferente scrollata di spalle: “Chiamalo come vuoi”.

Ieri in Italia, in attesa della formazione del “governo dei migliori”, la scenetta è stata riproposta con lo show di Silvio Berlusconi, di cui vi invito a cogliere alcuni aspetti molto cinematografici. Per esempio, quando parla di Georgia Meloni, B. la chiama “la signora”, ben sapendo che, nel linguaggio della malavita, “signore” o “signora” sono insulti, in Sicilia come nella suburra romana. Sul “ricatto”, poi, i due giocano a carte scoperte. “Non sono ricattabile”, aveva detto Meloni appena tre giorni fa, lasciando quindi intendere che un ricatto le era stato fatto.
E ieri -  sibilando - B. ha citato “il suo uomo”, ovvero il padre di sua figlia che è un giornalista a Mediaset, al quale è lui a pagare lo stipendio, come una persona con cui ha buoni rapporti. Davvero un accenno poco signorile; Vito Corleone sarebbe stato molto più sofisticato.

E poi c’è l’affare Putin, la vodka, il lambrusco... E qui entriamo nella Grande Politica, dentro la quale ormai da quasi dieci anni siamo avviluppati.

Nel 2016, per esempio, ci fu il caso Putin-Trump. Come tutti ricordano, un tycoon che navigava tra bancarotte, fu “stranamente” eletto presidente degli Stati Uniti.
Subito apparve chiaro che era stato pesantemente aiutato da Putin, di cui Trump era “amico”, i due facevano anche affari insieme. Putin si era annessa la Crimea giusto l’anno prima, Hillary Clinton era la sua nemica, Putin era riuscito a far arrivare alla Casa Bianca un suo uomo – per restare nel cinema, il suo Manchurian candidate (con la grande Angela Lansbury) – che adesso teneva in pugno. La storia, come sapete, dura tuttora…

Questo per dire che, in Italia, siamo solo agli inizi. Vergogna in mezzo ai bombardamenti; “meeting di pace”, e chissà cos’altro…. Questa è la ciarlataneria che ci aspetta, purtroppo.

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