Martedì 11 ottobre
Siccome non avevo proprio voglia di parlare di quanto sta succedendo in Europa (ieri undici città di uno stato sovrano bombardate dal nuovo Hitler: era un po’ che non succedeva, eh?); siccome qui a San Francisco, lunedì 10 ottobre è un giorno di “semi” festa, me ne sono andato a zonzo.
In America si festeggiava, fino a pochi anni fa, il “Columbus Day”, in onore del Nostro, fino a quando, sotto l’onda di una eccezionale rivisitazione della Storia – l’America nacque con la schiavitù e lo sterminio dei nativi - anche la figura del Navigatore è cambiata e sostituita con quella di “esploratore genocida”, che francamente mi sembra un po’ pesante. Sta di fatto che il giorno a lui dedicato è stato sostituito con il “giorno dei popoli indigeni”, che esistevano prima che Colombo arrivasse, e anzi avrebbero francamente preferito se fosse girato alla larga.
Il cambio di passo è stato particolarmente sentito qui a San Francisco, che è una città in buon parte costruita da italiani. Il suo quartiere più vivace e creativo – North Beach – è da sempre italiano e la “Columbus Avenue” è la grande strada che lo contraddistingue, affiancata alla Chinatown. Columbus Avenue è sopravvissuta all’idea di un cambio di nome, ma la grande statua di bronzo del Navigatore, 4 metri di bronzo, collocata sul punto più panoramico della città, e peraltro all’estremo limite dell’Occidente, una mattina di due anni fa è stata presa da una gru e portata in un deposito (e nessuno ha protestato più di tanto).
Gli italiani di San Francisco hanno avuto un grande poeta, Lawrence Ferlinghetti, morto centenario l’anno scorso. É autore di una delle più belle poesie sulla nostra epopea nel nuovo mondo. Si intitola “Gli italiani che muoiono” e li descrive davanti alla cattedrale di Francesco e Paolo di Washington Square. Strana chiesa, di color marzapane e che sulla facciata ha inciso “La gloria di Colui che tutto move per l’universo penetra e risplende”. Qui, nel 1954 Maryln Monroe sposò Joe Di Maggio.
Alcuni versi di Ferlinghetti dicono così:
...Li hai visti
quelli che danno da mangiare ai piccioni
spezzando il pane raffermo
con i loro pollici & i coltellini
quelli con vecchi orologi da tasca i vecchi con mani nodose
e sopracciglia incolte quelli con pantaloni sformati
con insieme cintura & bretelle
i bevitori di grappa con i denti come il grano
i Piemontesi i Genovesi i Siciliani
che odoravano di aglio e di peperoni
quelli che amavano Mussolini
i vecchi fascisti
quelli che amavano Garibaldi
i vecchi anarchici che leggevano l’Umanità Nova
quelli che amavano Sacco & Vanzetti
sono quasi tutti andati ora ---
L’Italia di oggi era molto vicina, ieri, a San Francisco.
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