Diario di bordo

Napoli, le luci e le ombre

© MJwho on Flickr

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Giovedì 16 marzo 2023

Tutto era pessimo, ieri.
A partire dalla Svizzera che, come abbiamo appreso, è in ostaggio dell’Arabia Saudita alla quale la Swiss Bank aveva chiesto in ginocchio un prestito, ma Bin Salman (quello del Rinascimento, di Renzi e di Kashoggi) non gliel’ha dato. La ragione non si sa, ma la cosa suona comunque minacciosa perché una volta era la Svizzera a dare i soldi al mondo, e adesso non più.
La pessima sceneggiatura mondiale è poi proseguita con la notizia che "la Wagner”, come ormai familiarmente chiamiamo l’organizzazione criminale che sta prendendo il potere in Russia ed è comandata da uno che si fa chiamare “il cuoco di Putin”, ha messo una taglia – quindici milioni, dice Il Foglio - sul ministro della Difesa italiano, che sarebbe poi Guido Crosetto, il gigante del governo Meloni. Per cui speriamo tutti che Crosetto non si sia preso paura (... ebbene sì, siamo arrivati a questo).

E poi c’è stata la serata napoletana del ministro Piantedosi, "il questurino" che con Crosetto, "il mercante d’armi", costituisce “l’asse della forza” del sovranismo italiano. Dopo aver promesso tolleranza zero verso gli anarchici e pietà zero verso i naufraghi, si è infine esibito nella guerra ad alzo zero ai tifosi dell’Eintracht, con il risultato che i suoi uomini, nel centro di Napoli, hanno fatto la figura dei fessi e si sono pure presi le mazzate dai tedeschi e dai napoletani.

Giornata lugubre, dunque?
Non del tutto perché per fortuna – in un piccolo rettangolo verde in cui Piantedosi non è riuscito ad entrare – il Napoli ha di nuovo deliziato il mondo con il suo calcio libero e felice. E così Osimhen è volato in aria e c’è restato parecchio, mentre il “Georgia boy” Kvaratskhelia ha sterzato e inventato (la Georgia è la nuova Ucraina, ci manda a dire), tutti hanno fatto pressing alto, la memoria di Diego era viva e mostrava come una città, anche di questi tempi, possa ritagliarsi spazi di felicità.  Cantando.

Libri per approfondire

Cara Napoli

Di Lorenzo Marone | Feltrinelli, 2020

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