Venerdì 31 marzo 2023
Sono contento di segnalarvi una notizia “controcorrente”.
L’altro giorno, la direzione del quotidiano inglese The Guardian (uno dei migliori prodotti editoriali al mondo, indipendente e liberal) ha solennemente chiesto scusa ai propri lettori. E cosa era successo? Aveva pubblicato una fake news? Non aveva rispettato la deontologia del giornalismo? Aveva pagato poco i suoi precari? No, molto peggio.
The Guardian chiedeva scusa per il proprio peccato originale: nel 1821, era stato fondato fondato a Manchester con idee progressiste, ma il suo fondatore Mr. Taylor, un protagonista della rivoluzione industriale, aveva fatto fortuna in realtà con la tratta degli schiavi.
La rivoluzione industriale inglese fu infatti dominata dal cotone, il cotone veniva prodotto dagli schiavi, Mr. Taylor lo sapeva benissimo, tanto è vero che era perfettamente cosciente che “il prezzo della carne umana messa all’asta nel Mississippi era diretta conseguenza del prezzo del cotone alla borsa di Manchester”. The Guardian ha ricostruito, con un’inchiesta durata anni (e che potete leggere essendo The Guardian uno degli ormai pochi giornali che non richiede abbonamento) le malefatte del suo fondatore e la proprietà attuale ha deciso di versare la somma, non indifferente, di dieci milioni di sterline ai discendenti delle comunità che dalla politica schiavista del fondatore avevano subito dolore e danni.
L’iniziativa del Guardian è davvero singolare e coraggiosa.
Finora, nessuna istituzione, che io sappia, aveva chiesto scuse non richieste per il proprio passato.
E d’altra parte ci sono movimenti, specie in America, che invitano pressantemente ad abbattere statue, a togliere simboli, a dare voce a chi non l’aveva mai avuta. Si chiama “culture change", un cambiamento con pochi precedenti nel nostro occidente, promosso dal movimento “Black lives matter” e sta diventando la bestia nera di tutti i conservatori.
Con l’iniziativa del Guardian è la prima volta che questa virtuale seduta psicanalitica entra ufficialmente in Europa. Buon segno che l’abbia fatto un organo di stampa, non un partito politico.
Pensate se qualche giornale la adottasse anche in Italia…
Di
| Feltrinelli, 2016Di
| Feltrinelli, 2002Di
| Garzanti, 2014Potrebbero interessarti anche
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