Diario di bordo

La strage dei bambini in Texas

Mercoledì 25 maggio

Scusate l’emozione, che piglia me come credo stia prendendo tutta l’America. È troppo. 19 bambini, dai 7 ai 10 anni in una scuola elementare, la minuscola città di Uvalde, a 50 miglia dal confine del Texas con il Messico. Qui la maggioranza della popolazione è messicana, da generazioni, oppure appena arrivata. E così è l’assassino (ucciso), Salvador Ramos, che dalle prime foto appare essere un bel ragazzo di 18 anni che ama postare  - per far colpo sulla sua amichetta -  l’arsenale che ha a disposizione: due fucili mitragliatori, i famigerati Az 15, i protagonisti della carneficina americana ormai da anni e anni, i fucili che si possono comprare nelle fiere e nei supermercati, oppure smontati sul web, che possono andare in mano a chiunque, minorenne, disturbato psichico, suprematista bianco, razzista generico, razzista antisemita, razzista antiarabo, anti gay, anti femmine…

Da almeno dieci anni – e altrettanti stragi - il Partito Democratico cerca di far passare una legge almeno per chiedere controlli sulle persone a cui le armi vengono vendute, ma il Senato si oppone. 50 senatori repubblicani, tutti bianchi, tutti ancorati al proprio potere, tutti finanziati dalla National Rifle Association, un’associazione che guadagna miliardi sulla morte e sulle sparatorie, più del traffico di droga, la NRA è il più grande crimine organizzato esistente in America.

La strage è avvenuta in Texas, lo stato che proprio il mese scorso ha praticamente vietato l’aborto -in nome dei diritti del feto! – e che quando il feto si è trasformato in bambino, permette che sia ucciso in una scuola elementare. Il governatore del Texas si chiama Greg Abbott – è lui che ha liberalizzato nel 2015 la vendita delle armi, praticamente a chiunque; oggi ha farfugliato poche parole. Si dice che aspiri a diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti.

E sapete cosa c’è in programma sabato prossimo ad Austin, la capitale del Texas? Una convention della NRA, ospiti d’onore il governatore Greg Abbott, il potente senatore Ted Cruz e naturalmente l’ex presidente Donald Trump.

Qualcosa mi dice, si sentono le vibrazioni che corrono nell’aria… che questa volta, davvero, è troppo.

Ho appena finito di sentire il presidente Biden che ha gridato basta!
Ho appena sentito Steve Kerr, il mitico allenatore dei Warriors maledire i 50 senatori repubblicani. Basta, davvero!

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