Fra i corridoi del Salone del Libro di Torino 2023, nello stand coloratissimo e marittimo della casa editrice Marotta e Cafiero, abbiamo chiacchierato con Rosario Esposito La Rossa, che oggi la gestisce e si occupa del bellissimo progetto di Scampia, la Scugnizzeria, oltre a scrivere principalmente romanzi per ragazzi. Qui, gli scugnizzi scoprono un modo altro di stare nel quartiere, attraverso attività dirette con la filiera del libro, ma soprattutto con le storie, possibilità di un finale diverso da quello che spesso viene prospettato loro.
E il libro cult di Esposito La Rossa, I poveri non ci lasceranno dormire di Alex Zanotelli edito San Paolo Edizioni, non poteva che richiamare una lettura che gli ha cambiato la prospettiva e gli ha fatto nascere il desiderio di dare alla luce proprio la Scugnizzeria.
Come fai a presentare uno così, uno che agisce, sempre e comunque, uno che usa le parole, le lingue come ponti, mai come ostacoli, uno che sa essere messaggio evangelico, rinunciando alla sua voce per darla ai poveri, uno che con rispetto sa ricordarti che l'Africa, se la vuoi vedere, è anche dietro la porta di casa tua, uno che non sa farsi bastare l'impegno una tantum con cui altri, non pochi, lavano le proprie coscienze.
Io quando ho letto questo libro ho deciso di fare la mia parte nel mio territorio
L'esperienza di padre Alex Zanotelli in Kenya è una di quelle che possono cambiare le cose, sicuramente le prospettive. Leggere la sua storia non può e non deve lasciare indifferenti. Partito da un paese della Val di Non, intraprende la missione di padre comboniano e parte per il continente africano. Lì incontra la povertà, ma soprattutto incontra il prossimo, quello che non ha avuto una mano tesa, o quantomeno, nessuno che mostrasse un domani diverso da quello costruito su discariche a cielo aperto.
La prima esperienza da missionario lo porta in Sudan, dove rimane per quasi dieci anni, mettendosi contro le autorità del posto. Sono molto famosi i suoi monologhi contro la gestione economica del Paese, a favore delle minoranze etniche rimaste sempre invisibili agli occhi governativi.
Una volta negato il visto per rientrare in Sudan, resta in Italia, occupandosi delle ingiustizie sociali e facendo storcere, anche qui, più di qualche naso politico. Entra in collisione con Craxi come con Andreotti, senza smettere mai di tenere la voce alta.
Quando finalmente può riprendere la sua missione va in Kenya, a Korogocho, baraccopoli di Nairobi, il cui nome stesso significa caos. La situazione era una delle più degradanti che vide mai, tra malattia e povertà. Lì operò per la maggior parte del tempo, denunciando in Italia, attraverso alcune riviste, ciò che viveva.
Una volta tornato definitivamente a Napoli, si è stabilito nel rione Sanità, uno dei meno facili del capoluogo campano. L'obiettivo che l'ha sempre guidato è quello di unità, di speranza, di riuscire a dare a chi non vede un futuro diverso, una possibilità, che non parte dalla concretezza ma dallo spirito. Poi il resto si può alimentare e crescere.
Un modello che Esposito La Rossa ha voluto seguire, da cui si è lasciato ispirare, perché il proprio territorio è il punto di partenza del cambiamento, è il primo passo verso un altro finale.
Leggi qui gli articoli di Rosario Esposito La Rossa per Maremosso.
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