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Il cliente di riguardo di Giampaolo Simi

Il passato puzzava di marcio e di morte. Io dovevo voltare pagina e dedicarmi alle questioni che avevo lasciato in sospeso.»

Tra passato e futuro, rimpianto e promessa.

Dario Corbo se ne sta lì, a cavallo tra incanto e inganno, tra un “troppo presto” e un “troppo tardi”, surfando su un ostinato stato di transizione, il panama a riparargli la testa infestata da ospiti indesiderati, i rimpianti.

Tra gelate notturne e mattinate primaverili, le prime passate con gli occhi sbarrati, cercando di elaborare un lutto che lo tiene ancorato, le seconde stordite dai propositi delle prime ore, tentando di fuggire da un passato che prima o poi deve scomparire.

Giampaolo Simi, la cui scrittura sembra sempre eludere qualsiasi canone di genere, conclude la tetralogia di Dario Corbo con Il cliente di riguardo (edito da Sellerio), un romanzo che assomiglia a una spy story. Assomiglia, perché se da un lato troviamo protagoniste le psicologie dei personaggi in scena, celate o smascherate da botte e risposte repentini, dall’altra abbandoniamo quell’andamento lento tipico del genere, a favore di dialoghi serrati, fitti, incessanti.

Il cliente di riguardo
Il cliente di riguardo Di Giampaolo Simi;

L’ex giornalista Dario Corbo torna con una delle avventure più avvincenti della serie. Come in una spy story, gioca su più tavoli, indaga e acquisisce informazioni, disinnesca pericoli, manipola amici e nemici, tutto pur di proteggerei suoi affetti. La resa dei conti non può essere rimandata.

In perenne oscillazione, l’ex giornalista Dario Corbo, ora ufficio stampa della fondazione Beckford e generatore automatico di fake news, deve fare i conti con la morte dell’ex moglie Giulia, lasciandosi allo stesso tempo trascinare in un affare presente che coinvolge la donna di cui è innamorato, Nora Beckford.

Figlia d’arte, datrice di lavoro e desiderio profondo di Dario, Nora vuole a tutti i costi riappropriarsi di un dipinto realizzato dal padre defunto. Un ritratto misteriosamente ritrovato dopo anni, dove la donna è raffigurata di spalle, inconsapevole e inaccessibile come sempre. Chi conosce Nora, ha letto dei suoi trascorsi criminali, e ne legittima quell’insaziabile bisogno di avere una qualsivoglia approvazione paterna, anche se postuma. Chi invece non la conosce, può facilmente intuire come quel quadro possa rappresentare una dichiarazione concreta e tangibile di un amore paterno a lungo taciuto.

Giulia e Nora. Due donne che afferrano i due estremi di una sciarpa e Dario sembra stare lì, avvolto nel mezzo. Un piede malinconico nel passato e uno esitante nel futuro. Due estremi, ma pur sempre collegati. A fare da collante infatti troviamo il Clan dei Currè, persone influenti nel mondo dell’arte, galleristi rispettabili alla luce del sole, ricattatori e tombaroli all’ombra degli scavi. Possibilmente coinvolti nell’omicidio di Giulia, rea di aver indagato e forse scoperto troppo, e allo stesso tempo possessori del quadro tanto ambito da Nora.

Ed è contro questo nemico ambiguo e multi-faccia che Dario Corbo gioca su più piani, interrogando instancabile ogni pedina dell’ingranaggio, adattandosi lui stesso a seconda dell’interlocutore con cui dialoga, come un fluido liquido che assume la forma del recipiente che lo contiene.   

Mi sentivo addosso un’indistinta responsabilità, quello strano dovere di vivere che grava su ogni sopravvissuto

Un superstite, sì. Ma battagliero, attivo. Un segugio che mentre si impegna su più fronti, smascherando un mondo dell’arte fatto anche di scavi abusivi, furti di reperti, devastazioni, e traffici illegali, impara soprattutto a interrogarsi lui stesso. Finalmente orientandosi.

In fuga da ombre lunghe, e alla ricerca di pochi attimi di felicità inaspettata, Dario si adopera sempre in difesa delle persone che ama. Ed è tra loro che si innalza ancora una volta la figura di Luca, il figlio ormai adulto, ma pur sempre protetto, che manifesta la sua vicinanza alternativa raccontando per telefono le imprese da allenatore di calcio, descrivendo la sua rosa strampalata e gli schemi in attacco.

Dario Corbo giocherà soprattutto in sua difesa. E forse involontariamente sarà proprio Luca a essere il suo tifoso più forsennato. E noi con lui.

Devi continuare a pressare anche se non strusci una palla, pa’.

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Giampaolo Simi si è sempre interessato prevalentemente di narrativa di genere, dal fantastico all'horror, dal giallo al noir. Ha esordito nel 1996 con il romanzo Il buio sotto la candela (Baroni), pubblicando poi Direttissimi altrove (DeriveApprodi, 1999), Figli del tramonto (Hobby&Work, 2000), Tutto o nulla (2000, DeriveApprodi, ristampato da Mondadori), L'occhio del rospo (2001, Adkronos Libri). Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Il corpo dell'inglese (2004), Rosa elettrica (2007) e ha scritto un racconto per l'antologia Crimini italiani (2008). Per edizioni E/O ha pubblicato La notte alle mie spalle (2012). Per Sellerio Editore Palermo ha pubblicato la serie di Dario Corbo che comprende La ragazza sbagliata (2017), Come una famiglia (2018), Senza dirci addio (2022) e Il cliente di riguardo (2023). Pubblicista, collabora con riviste e quotidiani.

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